E’ salito a 30 morti il bilancio delle alluvioni in Serbia e Bosnia-Erzegovina dove si contano circa 15.000 sfollati. Precipitazioni cosi’ abbondanti non erano mai state registrate da almeno 120 anni, quando e’ iniziato questo tipo di misurazione. “Piu’ di 20 corpi son stati portati all’obitorio” ha detto il sindaco di Doboj Obren Petrovic parlando a un’emittente televisiva. Doboj, nella repubblica autonoma serba della Bosnia (Srpska), e’ isolata al pari di Maglaj e centinaia di persone si sono dovute rifugiare sui tetti. Frane e smottamenti hanno inghiottito decine di case e ci sono problemi anche nelle zone montuose, dove si sono accumulati fino a due metri di neve. In Serbia i morti sono almeno sei, anche se si tratta di un bilancio del tutto provvisorio, e ben 95.000 case sono rimaste senza elettricita’. Preoccupano soprattutto le citta’ di Sabac e Obrenovac, a sud.ovest di Belgrado, completamente sommerse in seguito allo straripamento del fiume Kolubara. A Obrenovak, 4.000 degli 80.000 abitanti sono gia’ stati evacuati. Il premier Aleksandar Vucic ha parlato di “catastrofe nazionale” e ha invitato i giovani di Belgrado a correre in aiuto alle popolazioni colpite.
“E’ una cosa davvero triste, la peggiore alluvione che abbiamo mai avuto”. Colpita dal disastro avvenuto nel suo Paese, la tennista serba Ana Ivanovic ha espresso solidarieta’ alle popolazioni che ne patiscono le conseguenze. “Ho letto le notizie stamani, e’ stato terribile”, ha detto la Ivanovic, nella conferenza stampa dopo la semifinale persa contro Serena Williams agli Internazionali Bnl d’Italia. “Spero che la gente possa stare all’asciutto e al sicuro. Per fortuna ho famiglia e amici in posti dove possono muoversi”, ha concluso la 26enne ex numero 1 del tennis mondiale, nata a Belgrado ma che vive a Basilea.