In Serbia una donna e un vigile del fuoco sono annegati e nei Balcani centinaia di persone sono state evacuate dalle loro abitazioni, dopo che fiumi in piena hanno inondato strade, ponti e treni e interrotto linee elettriche e telefoniche. I vigili del fuoco hanno reso noto che una donna in una zona periferica di Belgrado è affogata dopo aver rifiutato di lasciare la sua casa, mentre un pompiere è morto durante un’operazione di soccorso nel centro della Serbia.
Venti forti e piogge hanno anche bloccato una strada principale in Croazia, e sono stati segnalati ingenti allagamenti in parti della Romania. Si prevede che la pioggia duri fino al fine settimana. In Serbia sono state dichiarate misure di emergenza a livello nazionale e sono state segnalate frane in molte zone. Decine di bus e automobili sono rimaste ferme nelle strade bloccate, e due principali linee ferroviarie tra il nord e il sud del Paese sono diventate impraticabili. “Quella che stiamo affrontando è la peggiore catastrofe d’acqua nella storia della Serbia“, ha detto il primo ministro Aleksandar Vucic.
Nella vicina Bosnia, i meteorologi hanno spiegato che le precipitazioni sono state le più intense da quando sono cominciate le misurazioni, 120 anni fa. I livelli dei corsi d’acqua sono saliti in tutto il Paese, inclusa la capitale Sarajevo. Maglaj, 100 chilometri a nord della capitale bosniaca, è stata isolata dalle strade inondate d’acqua. Alcuni residenti si sono seduti sui tetti delle case, aspettando i soccorsi. “La situazione è allarmante“, ha detto Mehmed Mustabasic, sindaco di Maglaj. “Non abbiamo elettricità, i telefoni non funzionano. Siamo isolati dal resto del mondo“.
Sono stati impiegati elicotteri militari bosniaci, per evacuare centinaia di persone. In Serbia, funzionari del personale di emergenza ha reso noto che sono state evacuate più di 500 persone. In alcune zone sono intervenuti agenti della polizia speciale e soldati dell’esercito, mentre migliaia di persone sono rimaste senza elettricità e servizi telefonici. “Abbiamo impiegato tutta la nostra manodopera“, ha detto Predrag Maric, un fuzionario serbo per le emergenze. “Le acque stanno salendo dappertutto“. Le autorità della città di Belgrado hanno chiuso le scuole oggi e domani. In città, hanno spiegato, in sole 40 ore si sono verificate le precipitazioni medie di un periodo di due mesi.