Il governo serbo ha stabilito in seduta odierna la proclamazione di tre giorni di lutto, a partire da domani, a causa delle alluvioni che si sono verificate nel paese. Secondo quanto riporta la stampa locale, il premier Vucic ha precisato che il conteggio delle vittime e’ ancora in corso. “Le dimensioni della catastrofe che si e’ abbattuta sulla Serbia – ha osservato – sono di dieci volte maggiori rispetto agli altri paesi della regione, ma spero che questo non si rispecchi nei dati sul numero delle vittime”. Il pericolo, ha aggiunto, non e’ ancora passato. “Abbiamo pensato – ha detto Vucic -, vedendo il calo del livello delle acque, di essere vicini alla fine, ma lo stato delle acque stagnanti e degli edifici ci hanno portato ulteriori problemi”. Il premier ha inoltre reso noto che sono state prese tutte le misure necessarie per proteggere la centrale termoelettrica Nikola Tesla, situata nei pressi di Obrenovac (area metropolitana di Belgrado), una delle zone piu’ colpite. Le conseguenze delle alluvioni, secondo Vucic, incideranno sul Prodotto interno lordo (Pil) per una percentuale di oltre 0,64 punti. Questa, ha osservato, e’ una condizione per chiedere di poter attingere al Fondo di solidarieta’ dell’Unione europea, ed e’ stata data disposizione ai ministri competenti di preparare la documentazione relativa. Vucic ha infine avvertito gli enti locali affinche’ “non venga loro in mente di imbrogliare il loro stato”, facendo conti gonfiati dei danni e cercando magari piu’ aiuto del necessario. Vi saranno a questo proposito “tre o quattro controlli” per verificare l’esatta entita’ dei danni nelle varie aree del territorio. Vucic ha infine ringraziato tutti i cittadini che hanno prestato soccorso volontariamente, precisando che saranno ancora necessari i contributi sia dei cittadini che delle imprese della Serbia, poiche’ l’aiuto proveniente da Bruxelles non sara’ sufficiente.