La Serbia ha ancora bisogno di assistenza e beni di prima necessita’ per assistere la popolazione colpita dalle inondazioni degli ultimi giorni, le peggiori in 120 anni. E’ quanto affermato dall’ambasciatore della Repubblica di Serbia in Italia, Ana Hrustanovic, in una conversazione telefonica con “Nova”. “L’emergenza nel paese e’ ancora molto alta. Le piogge hanno provocato pesanti alluvioni in almeno 20 comuni. Finora i morti sono 17 e gli sfollati oltre 25 mila”, ha aggiunto la Hrustanovic, ricordando che “nelle prossime ore e nei prossimi giorni sono attese nuove piene dei fiumi Sava, Drina e Danubio. Abbiamo fatto tutto cio’ che potevamo. Oltre 10 mila volontari hanno partecipato alle operazioni di soccorso e hanno contribuito alla costruzione di barricate di protezione lungo gli argini dei fiumi”. Ci sono rischi anche per quanto riguarda le forniture di energia, ha sottolineato l’ambasciatore. “Due delle maggiori miniere di carbone sono allagate”, ha aggiunto la Hrustanovic, spiegando che per ora “nessuno puo’ fare una stima dei danni economici”. Quello che e’ certo e’ che il popolo serbo “ha ancora bisogno degli aiuti internazionali e del popolo italiano in particolare, un popolo amico e solidale. Il nostro e’ un appello di solidarieta’ – ha ribadito la Hrustanovic -. Abbiamo bisogno di beni di prima necessita’, medicinali e anche aiuti finanziari diretti”. Gli aiuti possono essere consegnati presso la sede dell’ambasciata serba a Roma e dei consolati serbi a Trieste e Milano. Le donazioni si possono effettuare sul conto dell’ambasciata serba, pubblicato sul sito della rappresentanza diplomatica. “Ringraziamo l’Italia per gli aiuti offertici finora e della solidarieta’ che ci ha mostrato – ha concluso la Hrustanovic – Continueremo ad averne bisogno”.