Alluvione Marche, Senigallia ancora isolata: “qui non ci aiuta nessuno”

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Chiesa_portoneA 24 ore dall’alluvione del fiume Misa, che ha provocato due morti e danni alle abitazioni, alle strade e alle attivita’ produttive, Senigallia e’ ancora una citta’ telefonicamente isolata, mentre il 70% della popolazione e’ senza luce, nonostante l’Enel stia cercando di ripristinare le utenze con 70 tecnici inviati sul posto. Solo una trentina, invece, gli sfollati, ospiti del seminario vescovile: gli altri, smistati ieri da Protezione civile e Comune in tre scuole e alcuni alberghi, hanno preferito tornare nelle loro case, anche se ancora semi-allagate. La citta’ piange le due vittime del disastro: un anziano di 80, Aldo Cicetti, dato ieri per disperso e ritrovato cadavere stamani accanto a una catasta di legno vicino alla sua abitazione di Borgo Bicchia, e Nicola Rossi, 86 anni, soccorso in ritardo a causa del maltempo dopo che aveva accusato un malore.

“Stiamo insieme e ce la faremo” ripete il sindaco Maurizio Mangialardi (Pd), che e’ presidente dell’Anci Marche, annunciando pero’ che lo stato di allerta durera’ altre 72 ore, e le scuole resteranno chiuse anche domani e martedi’. Le previsioni meteo infatti indicano un leggero miglioramento, ma la criticita’ idrogeologica rimane alta, perche’ i terreni sono imbevuti d’acqua e rischiano di non assorbire nuove precipitazioni. La Protezione civile porta acqua, viveri e medicinali nelle frazioni isolate, e continua il lavoro no stop di centinaia di vigili del fuoco (giunti anche da Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Friuli) volontari, uomini delle forze di polizia e del Soccorso Alpino. Danni per la tracimazione in piu’ punti dei corsi d’acqua, o per l’allagamento di cabine Enel, si sono avuti anche a Jesi, Osimo, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio e Pesaro. Smottamenti di terreno si registrano anche nel Fermano e nel Maceratese, senza conseguenze per le persone. I caselli di Senigallia dell’autostrada A14 sono stati riaperti nella notte, e la viabilita’ e’ regolare anche sulla Statale Adriatica. Il presidente della Regione Gian Mario Spacca chiedera’ lo stato di emergenza, e il premier Renzi ha gia’ garantito l’aiuto del Governo.

“Qua non si e’ visto nessuno, non ci ha aiutato nessuno e io sono invalido all’80%”. A parlare e’ un anziano residente nei pressi di via Cavalieri di Vittorio Veneto a Senigallia, invasa ieri dall’acqua. L’uomo si sta arrangiando insieme alla moglie e con una scopa sta spingendo via il fango che si e’ accumulato nella sua casa al piano terra. “Finora non e’ venuto nessuno”, insiste. Anche i vicini, muniti di scope, stanno cercando di ripulire case e uffici. La titolare di una toilettatura per cani fa vedere tutte le attrezzature rovinate dalla melma, un contabile sta portando fuori dei faldoni e degli scatoloni dal suo studio. Qualcun’altro si sta facendo aiutare da amici che hanno una ditta di spurgo. In un’altra zona, non molto distante, invece la Protezione civile e’ al lavoro con delle pompe per liberare un piccolo sottopassaggio dove l’acqua arriva alle ginocchia. Poi dovrebbe toccare ad alcune case: gli abitanti hanno gia’ tolto e messo sulla strada cuscini, giocattoli, coperte e altre masserizie sporche di fango.

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