Il prezzo pagato per l’alluvione del 3 maggio scorso anche in termini di vite umane, l’efficienza della macchina della Protezione civile, l’opera encomiabile del volontariato, la necessita’ di avere un piano pluriennale per la messa in sicurezza del territorio. Sono alcuni dei punti trattati dal governatore delle Marche Gian Mario Spacca nella sua relazione sull’evento letta oggi in Consiglio regionale, mentre sul video dell’aula scorrevano le immagini del disastro. E “sappiamo bene, sfortunatamente, che gli effetti provocati dal maltempo si prolungheranno”, ha ammonito il presidente. “L’analisi dei dati pluviometrici – ha ricordato – ha evidenziato sull’intera regione valori di cumulate areali massimi di 60-70 millimetri in 3-6 ore, con valori massimi puntuali di 140-160 millimetri per l’intera durata dell’evento, questi ultimi sulla valle del fiume Foglia. Con queste precipitazioni concentrate, la risposta dei bacini e’ stata molto rapida, con conseguente formazione di un’onda di piena improvvisa. In particolare, sul fiume Misa, in 6 ore, si sono riversati 13 milioni di mc di acqua, causando un eccezionale innalzamento sino a 6,2 metri del suo livello (durante la grande alluvione di Senigallia del 1940 furono registrati 62 milioni di metri cubi in 48 ore)”. L’allerta e’ stata data correttamente dal Centro funzionale multirischi della Protezione civile regionale, con diversi avvisi. Il “‘modello marchigiano’, che vede l’integrazione fra Prefetture e Province, soprattutto nelle Soi, si e’ rivelato fondamentale per assicurare il raccordo istituzionale-operativo indispensabile per la gestione delle diverse situazioni emergenziali”. La collaborazione della popolazione “e’ stata eccezionale”. “La situazione – ha rimarcato Spacca – e’ stata oggettivamente complessa”; non sono mancati problemi per la distribuzione idrica, interi quartieri di Senigallia sono rimasti a lungo privi di energia elettrica, le comunicazioni sono rimaste interrotte per 34 ore. “Alla giornata di ieri – ha continuato – erano ancora alloggiate a Senigallia in forma provvisoria presso strutture alberghiere 58 persone”. Le attivita’ produttive hanno subito “danneggiamenti notevolissimi”; per il turismo, con l’approssimarsi della stagione turistica, sara’ predisposta una campagna informativa e promozionale per “porre in evidenza la piena funzionalita’ delle strutture turistico-ricettive”. Per quanto riguarda l’agricoltura occorrera’ attendere che i terreni si asciughino per quantificare esattamente il danno subito. La Regione puo’ dichiarare lo stato di calamita’ naturale “e, naturalmente, tale procedura sara’ attivata”. Gia’ lunedi’ 5 maggio, invece, e’ stata inoltrata alla presidenza del Consiglio dei ministri la richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza. “Il cuore dell”Operazione rinascita’ per i territori colpiti sta nel decreto dello stato di emergenza: questo e’, oggi, il nostro principale obiettivo”. Fra i problemi che restano insoluti – ha poi osservato Spacca – permane quello relativo al fatto che le spese sostenute dagli enti locali nelle situazioni emergenziali ricadono sotto il vincolo del patto di stabilita’. E’ assolutamente necessario, invece, che tali spese vengano finalmente classificate in maniera differente, perche’ sindaci e presidenti o commissari delle Province possano finalmente operare in maniera tempestiva ed efficace”. Quanto alla prevenzione, e’ “sempre aperto il problema derivante dalla mancanza di un piano pluriennale che consenta la messa in sicurezza del territorio”. Spacca ha rivolto infine una “calorosa espressione di vicinanza alle singole persone, famiglie e imprese che in poche ore hanno visto sfumare tutto quello che avevano. A distanza di 10 giorni dall’evento calamitoso, apparentemente tutto sembra tornato normale, ma il dramma vero si puo’ percepire solo entrando nelle case, completamente prive di ogni arredo, del vestiario e soprattutto degli oggetti di affezione, e nelle aziende completamente o parzialmente compromesse. Non sara’ facile ricominciare, ma siamo sicuri che ci riusciremo”. Alle comunicazioni di Spacca sono seguiti gli interventi di alcuni consiglieri, principalmente incentrati sulla necessita’ di monitorare l’applicazione delle leggi che gia’ esistono. Al termine, e’ stato osservato un minuto di silenzio per le vittime.