Situazione drammatica per il maltempo nelle Marche e in modo particolare in provincia di Ancona dove piogge torrenziali insistenti da oltre 24 ore stanno causando un vero e proprio disastro. Tantissimi i corsi d’acqua esondati, migliaia le case allagate e purtroppo arrivano le prime notizie di pesanti conseguenze sulla popolazione. Al momento, infatti, una persona è morta ma altre risultano disperse e si teme che il bilancio possa essere molto più grave.
Gravi criticità tra le province di Ancona e Macerata che negli ultimi anni già altre volte avevano subito l’impeto di pesanti alluvioni.
Il presidente della Regione Gian Mario Spacca sta facendo un sopralluogo a Senigallia, la città della provincia anconetana più colpita dall’alluvione. La vittima, un anziano, è stato colto da malore mentre era in casa, l’ambulanza sarebbe però rimasta bloccata dalle strade allagate, è intervenuta l’eliambulanza che lo ha soccorso, mal’anziano non ce l’ha fatta. “Risultano un morto e un disperso“, ha detto il presidente dell Regione Spacca intervistato al telefono da SkyTg24, aggiungendo: “Chiederò sicuramente lo stato di calamità, a Senigallia la situazione è drammatica, la città è completamente allagata e impercorribile: i cittadini non usino le auto“. Fonti locali, invece, parlano di almeno 3 dispersi.
Piero Farabollini, consigliere nazionale dei geologi, spiega che “la situazione e’ molto grave per l’esondazione del Misa e per la situazione dell’Esino che, pur essendo sotto controllo, comunque non lascia sperare. Nel maceratese la situazione e’ analoga. Oltre all’entroterra, anche le zone colpite dall’alluvione del novembre scorso tornano a subire forti danni”. ”Il mondo geologico italiano attraverso il Consiglio Nazionale dei Geologi denuncia da anni il forte degrado idrogeologico del nostro territorio – ha concluso Farabollini – ma gli appelli finiscono quasi sempre inascoltati. Basta andare indietro nel tempo di pochissimi anni per verificare che il territorio marchigiano ha dovuto subire piu’ volte eventi disastrosi , legati a precipitazioni meteoriche definite ‘anomale’; tutto questo non puo’ tuttavia dare l’alibi ad una inesistente pianificazione e programmazione territoriale. Stiamo pagando perche’ da allora non e’ stato fatto nulla di serio e programmatico“.
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