La foresta pluviale del Borneo cresce piu’ velocemente di quella amazzonica, aumentando progressivamente il ruolo svolto nell’assorbimento della CO2. Gli alberi dell’isola asiatica, infatti, producono il 49% in piu’ di biomassa legnosa, quantificabile in 3,2 tonnellate di legno in piu’ all’anno per ogni ettaro. A dirlo un gruppo internazionale di ricercatori che per oltre vent’anni ha misurato la crescita di 12mila alberi nelle due foreste. Pubblicato sulla rivista Journal of Ecology, lo studio ha preso in esame le differenze nella produzione di legno fuori terra, una delle componenti degli alberi responsabile del sequestro di CO2. In generale, gli alberi del Sudest asiatico sono piu’ alti, a parita’ di diametro del tronco, rispetto a quelli del Sud America. Cio’ significa che, per ogni unita’ di crescita del diametro, gli alberi asiatici aumentano maggiormente la propria biomassa. I ricercatori hanno inoltre scoperto che gli alberi nel nord del Borneo appartenenti alla famiglia delle dipterocarpacee producono legno piu’ velocemente sia degli altri alberi locali, sia di qualunque albero presente in Amazzonia. ”Uno dei grandi quesiti dell’ecologia e’ se la composizione delle specie vegetali sia rilevante per le funzioni ecosistemiche fondamentali come lo stoccaggio del carbonio”, ha detto Oliver Phillips dell’universita’ di Leeds, tra gli autori del rapporto. Comprendere la variazione nella capacita’ delle foreste di immagazzinare CO2, ha spiegato, e’ di importanza vitale per poterle gestire al meglio in modo da tenere il carbonio fuori dall’atmosfera.