Gli esiti del “Dialogo sull’erosione costiera: ricerca, impatti e strategie” che si è svolto a Lecce il 29 maggio, hanno portato alla redazione di un documento di sintesi scientifica che raccoglie gli argomenti salienti emersi dalla discussione e che è stato presentato dall’on. Loredana Capone (Regione Puglia, Assessore Sviluppo Economico), Antonio Gabellone (Presidente Provincia di Lecce), Giovanni Refolo (Provincia di Lecce, Direttore Generale), Paolo Perrone (Sindaco di Lecce), Alessandro Delli Noci (Comune di Lecce, Assessore all’Innovazione) e Antonio Navarra (Presidente CMCC). Organizzato dal CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), l’incontro è stato un’occasione di scambio di idee e prospettive su un tema che è di grande attualità. Sull’argomento si sono confrontate competenze e conoscenze diverse come quelle di istituzioni regionali e locali che lavorano all’analisi di criticità e alla pianificazione territoriale, istituzioni per la tutela ambientale, istituzioni che hanno il compito di garantire la tutela e la sicurezza del mare e delle coste, esponenti di alcuni tra i maggiori centri di ricerca italiani che si occupano dell’argomento, rappresentanti del mondo delle imprese e delle attività produttive, di associazioni e della società civile. C’è una parola che dovremo abituarci a sentire e ad utilizzare negli anni a venire: questa parola è resilienza ed indica la capacità di fare in modo che un sistema risponda ad un evento avverso senza peggiorare o modificare la qualità della vita e dell’ambiente in cui si svolge. Si tratta di un concetto che, introdotto dal Prof. Alan Blumberg dello Stevens Institute of Technology di New York, è molto importante per affrontare il tema dell’erosione costiera che è un fenomeno complesso, caratterizzato da componenti naturali su cui influiscono le attività umane e altri fattori come ad esempio i cambiamenti climatici che intensificano i processi di erosione e i loro impatti. Per fronteggiare un simile problema, è emerso dalla discussione, è necessario considerare un processo che si compone di diverse fasi e che chiama in causa la conoscenza scientifica, la sfera delle decisioni pubbliche ma anche l’opinione pubblica e il mondo della comunicazione perché è molto importante capire in che modo si comunica il tema e come questo sia percepito dalle persone. Così come il tema dell’erosione si configura come un argomento particolarmente complesso – che interseca competenze scientifiche, di gestione del territorio, ma anche fattori culturali e ambientali – l’approccio scientifico deve essere necessariamente multidisciplinare e, con l’ausilio delle più avanzate innovazioni tecnologiche, fornire strumenti che consentano di assumere decisioni in maniera tempestiva e che siano valide a lungo nel tempo. La lista dei possibili strumenti utili a fronteggiare gli impatti dell’erosione costiera include una serie di tecnologie e servizi tra cui la pianificazione territoriale fondata su conoscenze scientifiche aggiornate e affidabili, la realizzazione di sistemi di supporto alle decisioni (DSS) per la gestione delle emergenze, sistemi di monitoraggio satellitari e in situ, strategie di adattamento che prevedano interventi per la riduzione del rischio. Composto da sessioni scientifiche, dibattiti e una tavola rotonda finale, l’incontro “Dialogo sull’erosione costiera: ricerca, impatti e strategie” è stata una fruttuosa occasione di scambio di idee e di esperienze, un primo passo verso la costruzione di una lingua comune, che sappia far parlare tra loro le diverse competenze che possono contribuire a trovare soluzioni al complesso problema dell’erosione costiera.