Un recente studio dell’università inglese di East Anglia ha reso noto che un batterio potrebbe ridurre l’inquinamento globale. Si tratta, riferisce il greenenergyjournal, del ceppo della Methylocella silvestris che sarebbe in grado di assorbire le fughe di gas naturale, ovvero il metano, il cui effetto sull’ambiente è 20 volte superiore a quello dell’anidride carbonica. Cresce sia sul metano che sul propano ed è in grado di metabolizzarne l’effetto, ma lo si può trovare quasi ovunque nel sottosuolo. Sarebbe in grado, inoltre, di ridurre gli effetti delle fuoriuscite di petrolio e altri elementi tossici. Inoltre potrebbe essere sfruttato anche per ridurre gli effetti del fracking, che rilascia, appunto, metano nell’atmosfera.
“Il metano è un potente gas serra che viene rilasciato da fonti naturali, come le zone umide, nonché da attività umane, tra cui la gestione dei rifiuti, le industrie del petrolio e del gas e quelle che producono riso e si occupano di allevamento.
Globalmente si stima che oltre la metà delle emissioni di metano siano di origine antropica. Molecola dopo molecola, l’effetto del metano sul riscaldamento globale è più di 20 volte superiore di quello dell’anidride carbonica in un arco temporale di 100 anni.
Per questo è quindi molto importante capire come può essere rimosso biologicamente nell’ambiente prima che venga rilasciato nell’atmosfera”, ha spiegato Colin Murrell, docente alla School of Environmental Sciences.