Anche quella odierna è una giornata caratterizzata da una diffusa attività convettiva di origine termica, sparsa su vaste aree del continente europeo, dai Balcani fino all’Ucraina e alla Russia, dove è un continuo formarsi di cumulonembi temporaleschi e imponenti “Cellule temporalesche” che si aggregano in vere e proprie “Multicelle”. Attualmente la situazione sinottica ci indica la presenza di un flusso perturbato principale che scorre ad alte latitudini, causa la presenza di una robusta cellula anticiclonica localizzata fra il nord della Scandinavia e l’Islanda, che tende a generare un “delta” del “getto polare” in mezzo all’Atlantico settentrionale. Dal margine meridionale di tale “delta” si dipana un ramo secondario (o “derivato”) del “getto polare” che presenta un buon “gradiente barico” a ridosso dei 40° di latitudine nord. Questo ramo secondario del “getto polare” dall’Atlantico centro-settentrionale si muove verso latitudini più meridionali, bordando una latente saccatura ormai resasi semi-permanente sull’Europa centro-occidentale. Questa saccatura, indebolendosi per via dalla costante stazionarietà, è impossibilitata ad evolvere verso est, per la presenza di un vasto promontorio anticiclonico di blocco disteso sui paesi dell’Europa orientale, fino al sud della Russia europea.
L’aria fredda, di origine oceanica, che scorre lungo il bordo occidentale della saccatura, passando sopra i bassopiani dell’Europa centrale surriscaldati dall’intenso soleggiamento di fine Maggio, è stata ben mitigata dalla stazionarietà della struttura, tanto da inibire pure gli effetti dell’avvezione fredda sul nostro paese, dove le temperature rimangono improntate su valori medi, o poco inferiori. Nonostante ciò le infiltrazioni di aria più fredda alle quote superiori della troposfera, lungo il margine occidentale della saccatura, e la presenza ad una circolazione dei venti ancora piuttosto “lasca” nei medi e bassi strati, continueranno a favorire la genesi di significative cumulogenesi di origine “termoconvettiva” che daranno la stura a rovesci e temporali di calore, maggiormente frequenti nelle ore pomeridiane lungo le zone alpine, prealpine e sui rilievi di Veneto e Friuli Venezia Giulia, dove si potranno originare fenomeni localmente di moderata intensità. Nel corso della giornata di domani, con l’abbassamento di latitudine del ramo secondario del “getto polare”, il quale si spingerà fino alla catena montuosa dell’Atlante e sopra l’entroterra algerino e tunisino, esacerbando l’attività convettiva lungo il settore centro-orientale della catena dell’Atlante.
Pertanto lungo l’Atlante, nel corso del pomeriggio di domani, si svilupperanno delle “Cellule temporalesche” piuttosto attive, le quali agganciate in quota dall’intenso flusso, mediamente occidentale, facente capo al ramo secondario del “getto polare” entrato sul Mediterraneo, si spingeranno fino al Canale di Sicilia e al settore occidentale del basso Tirreno, diradandosi in ammassi di nubi medio-alte che transiteranno sopra la Sicilia e la Calabria meridionale. Questi ammassi nuvolosi, figli del diradamento delle “Cellule temporalesche” in formazione lungo l’Atlante Telliano, potranno presentarsi a tratti piuttosto compatti, riuscendo, nel corso della serata/notte di domani, a dare la stura ad occasionali precipitazioni sparse tra la Sicilia e la Calabria meridionale. Questi fenomeni, molto isolati, si esauriranno già dalla mattinata di giovedì 29, mentre buona parte della nuvolosità di matrice africana si spingerà sullo Ionio. Al contempo però il ramo secondario del “getto polare”, che transiterà sopra la catena montuosa dell’Atlante, salendo verso il bacino centrale del mar Mediterraneo, scorrendo sopra le nostre regioni meridionali, comincerà ad interagire con le masse d’aria più fredde, presenti in quota (a 500 hpa), che tendono a scivolare lungo il bordo occidentale della saccatura atlantica.
L’interazione fra il ramo secondario del “getto polare” e la modesta avvezione fredda che nella giornata di giovedì coinvolgerà più da vicino le nostre regioni centro-settentrionali produrrà una attività convettiva sparsa anche sulle regioni meridionali che si esalterà nelle ore centrali della giornata, grazie all’azione termica dell’insolazione diurna che contribuirà a far scoppiare la convenzione (correnti ascensionali piuttosto marcate) nelle aree montuose interne del meridione e sui rilievi interni della Sicilia. In particolare sulle aree interne dell’Appennino meridionale, fra Calabria, Basilicata, Campania, nord della Puglia e Molise, si potranno generare anche delle “Multicelle temporalesche” ben sviluppate, a seguito dell’unione di varie “Celle” autonome, che potranno dare la stura a forti rovesci di pioggia e occasionali fenomeni di carattere grandinigeno. Cosi come su Alpi, Prealpi e Appennino settentrionali, con successivi sconfinamenti, nel corso del pomeriggio, sulle sottostanti pianure di Piemonte, Lombardia, Emilia e Veneto. Molti di questi fenomeni temporaleschi tenderanno ad esaurirsi sul far della sera in banchi di altocumuli che si disperderanno nella media troposfera, lasciando il posto ad ampie schiarite e cieli in prevalenza stellati dalla nottata successiva.