”In quattro anni l’agricoltura marchigiana si e’ trovata ad affrontare cinque calamita’ naturali: necessario pensare a un piano di prevenzione per potenziare lo strumento delle assicurazioni ma anche per porre un freno al consumo di suolo, con il cemento che ha ormai ricoperto circa 900 km quadrati”. Ad affermarlo e’ la Coldiretti, con le colture ancora sott’acqua e i campi invasi dal fango. A preoccupare nel Senigalliese e nella provincia di Ancona e’ soprattutto la situazione del grano e degli ortaggi, a rischio asfissia, con i terreni che non torneranno comunque praticabili prima di una settimana. I terreni di pianura rischiano di restare off limits per una ventina di giorni, sommersi da melma e detriti. A tenere in ansia gli agricoltori, dal Piceno fino al Pesarese, e’ anche la situazione delle coltivazioni di girasole, dove occorre capire fino a che punto le abbondanti piogge hanno spazzato via le sementi appena messe a dimora. L’alluvione di questi giorni e’ il quinto evento calamitoso a colpire l’agricoltura regionale: ”si e’ iniziato con l’alluvione del 2011, mentre l’anno dopo fu contraddistinto dalle eccezionali nevicate di febbraio, cui segui’ una disastrosa siccita’ estiva. Nel 2013 a colpire e’ stato ancora il maltempo con piogge torrenziali che hanno interessato il territorio a novembre”.