Per la prima volta una massiccia eruzione solare ha rivelato il processo della sua formazione, confermando le nuove teorie sui brillamenti solari e sulle espulsioni di massa coronale, spesso correlati. Capire come abbiano origine questi eventi avvicina la possibilità di prevedere le tempeste solari, capaci di danneggiare i satelliti in orbita e le reti elettriche sulla Terra. Il flare solare, avvenuto lo scorso 12 Luglio 2012, è stato analizzato grazie ai dati raccolti dal Solar Dynamics Observatory della NASA appena una settimana dopo la pubblicazione di un nuovo modello in 3D, capace di spiegare le eruzioni con le distorsioni nel campo magnetico. Le linee del campo magnetico non possono essere osservate direttamente. Tuttavia, è possibile rintracciarle attraverso il materiale intrappolato nel campo magnetico, che è simile alla limatura di ferro nei pressi di un magnete. Inoltre si può osservare l’evoluzione del campo magnetico della corona solare guardando il moto del plasma intrappolato nel campo magnetico. Osservazioni non semplici, specie se l’evento è improvviso e non permette uno studio approfondito. Il nuovo documento è stato pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal .