In base a uno studio dell’agenzia Onu condotto in 1.600 città distribuite in 91 Paesi e pubblicato ieri, Nuova Delhi mostra una concentrazione di polveri sottili (Pm10 fino a 10 micron) 28 volte superiori alla norma e di Pm 2,5 (ancora più pericolose perché possono passare dai polmoni alla circolazione sanguigna) quindici volte superiore ai limiti massimi consentiti.
La concentrazione annuale delle Pm 2,5 sarebbe di 153, tre volte quella di Pechino (56) e 10 volte quella di Londra.
“Abbiamo dati per Nuova Delhi senza pregiudizi”, ha replicato Gufran Beig, del centro governativo Safar (System of Air Quality Weather Forecasting and Research), smentendo che la qualità dell’aria della capitale indiana sia così nociva. Per Nuova Delhi, l’Oms ha utilizzato dati raccolti tra il 2010 e il 2013 raccolti tramite cinque stazioni in aree residenziali e non solo.
Secondo il rapporto, la qualità dell’aria nelle grandi città continua a peggiorare, con gravi rischi per la popolazione e solo il 12% della popolazione totale degli agglomerati urbani respira un’aria conforme alle norme sanitarie stabilite dall’Oms; le condizioni peggiori si registrano nelle città dei Paesi in via di sviluppo, mentre al contrario la situazione nei Paesi industrializzati sembra essere migliorata.
L’India contro l’OMS: l’aria di Nuova Delhi non è la peggiore al mondo
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