Questa reazione immunitaria potrebbe permettere di sviluppare un vaccino in grado di proteggere contro le forme più acute di questa malattia, responsabile della morte, ogni anno, di 600.000 persone, soprattutto bambini nell’Africa sub-sahariana. Questa proteina, denominata “PfSEA-1” e presente nei bambini che hanno sviluppato l’immunità alla malattia, è collegata ad una riduzione dei livelli di parassiti in molti bambini e adulti nella regioni africane dove il paludismo è endemico, secondo lo studio. La proteina blocca i parassiti, trasmessi in origine dalle zanzare, all’interno delle cellule dei globuli rossi e impedisce loro di moltiplicarsi. Per le loro ricerche gli scienziati hanno utilizzato dei campioni di sangue prelevati da bambini di due anni della Tanzania, alcuni immuni da malaria, altri sensibili alla malattia. Dopo una serie di analisi e test di laboratorio, i ricercatori hanno potuto identificare la proteina PfSEA-1 e confermare che essa bloccava l’infezione dei parassiti della malaria dopo che questi erano penetrati nelle cellule dei globuli rossi. Gli scienziati hanno vaccinato cinque gruppi di topi con la nuova proteina e constatato che tutti hanno sviluppato livelli più bassi di parassiti, sopravvivendo più a lungo di quelli non vaccinati.
Malaria: nuove speranze per un vaccino
MeteoWeb