Con interventi sugli stili di vita e sulla prevenzione nel mondo si potrebbero evitare 37 milioni di morti da qui al 2025 riducendo il carico delle quattro principali malattie non infettive, cancro, diabete, malattie polmonari e cardiovascolari. Lo afferma uno studio dell’Imperial College di Londra pubblicato da Lancet, basato sugli obiettivi indicati dall’Onu nel 2010. Nel 2011 l’Assemblea Generale ha approvato un documento in cui si chiedeva di agire contro i quattro ‘big killer’, e l’Oms ha preparato una serie di obiettivi sulla riduzione di fumo, alcol, consumo di sale, obesita’, pressione sanguigna e glucosio nel sangue. Per le sigarette, ad esempio, l’agenzia ha indicato una riduzione del 30% del consumo entro il 2025, mentre per l’alcol del 10. I ricercatori hanno calcolato gli effetti ipotetici di un raggiungimento di questi obiettivi, ed e’ emerso che si potrebbe abbassare il rischio di morte prematura per malattie croniche del 22% per gli uomini e del 19% per le donne, un vantaggio che si tradurrebbe appunto in 37 milioni di morti evitate, di cui 16 in persone sotto i 70 anni. ”Con obiettivi piu’ ambiziosi – scrivono gli autori – la riduzione nel numero dei morti sarebbe ancora maggiore, toccando i 41 milioni”. Non tutti gli interventi, ha rivelato lo studio, avrebbero la stessa efficacia, con sigarette e pressione alta che sono risultati i fattori che porterebbero piu’ miglioramenti.