Un terribile disastro meteorologico si sta purtroppo verificando in queste ore ad un passo dall’Italia, sui Balcani e precisamente tra Serbia e Bosnia dove nelle ultime 48 ore si sono verificate piogge torrenziali, senza precedenti nella storia, e venti impetuosi provocate da un profondo ciclone che s’è formato per i contrasti termici tra le masse d’aria Artica arrivate nei giorni scorsi sull’Europa meridionale, e il caldo primaverile della scorsa settimana.
In appena 24 ore sono caduti 178mm di pioggia a Loznica, 145mm a Belgrado, 140mm a Valjevo, 129mm a Smederevska Palanka, 117mm a Sarajevo, 102mm a Zenica, 100mm a Novi Sad.
Il ciclone, inoltre, ha provocato venti impetuosi con raffiche di oltre 110km/h nella pianura ungherese, anche questo un dato senza precedenti storici.
Il bilancio delle inondazioni provocate da quest’alluvione è sempre più grave: in Serbia si contano al momento due vittime e due dispersi. Due persone sono annegate, una a Umcari presso Belgrado, e l’altra nel Danubio non lontano da Novi Sad (nord). I due dispersi si registrano a Lajkova (ovest) e a Topola (centro). Le piogge e il vento che stanno flagellando tutto il Paese da oltre 48 ore hanno creato situazioni estremamente critiche, inducendo il governo a proclamare lo stato di emergenza nazionale. In una seduta straordinaria, il consiglio dei ministri si e’ rivolto con richieste di aiuti umanitari e assistenza tecnica a Federazione russa, Slovenia e commissione Ue.
Sono tantissime le localita’ sommerse dall’acqua e rimaste completamente isolate. Migliaia le persone finora evacuate. Nei soccorsi e’ stato mobilitato l’Esercito, che interviene anche con l’ausilio di elicotteri. Uno di essi ha messo in salvo e trasportato in ospedale una donna incinta, che poco dopo ha partorito. In diverse regioni si registrano interruzioni dell’energia elettrica e problem nelle telecomunicazioni. Il premier Aleksandar Vucic ha chiesto alla popolazione di mettere a disposizione tutti I gommoni disponibili per facilitare I soccorsi. Tutte le centrali termiche e idroelettriche del Paese sono state poste in stato di massima allerta, nel timore di dover affrontare la prevedibile piena dei grandi fiumi (Danubio, Sava, Drina), nei quali stanno affluendo in queste ore le acque degli innumerevoli torrenti in piena. Le scuole nella capitale sono chiuse oggi e domani. Tante le linee stradali e ferroviarie interrotte. La Chiesa ortodossa ha annunciato per il tardo pomeriggio una preghiera nella cattedrale di Belgrado per implorare la fine delle piogge.
Attenzione perché questo ciclone si sta muovendo verso l’Italia, come possiamo già notare dalle mappe satellitari con l’Adriatico completamente ricoperto dalle nubi provenienti dai Balcani. Tra stasera e domani si intensificherà il maltempo di queste ore, e domani avremo forti piogge al centro/sud, tra le Regioni Adriatiche e quelle del basso Tirreno come emerge dall’ultimo bollettino di allerta meteo della protezione civile e anche dalle previsioni (con mappe) dell’aeronautica militare. A rischio soprattutto Abruzzo, Molise e Gargano, ma le piogge più abbondanti continueranno a colpire Bosnia, Serbia e anche Slovenia, Austria, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria, Massima allerta su tutti i Balcani…
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