L’arto occidentale del Sole presenta questa mattina una regione attiva con campo magnetico di classe delta, capace di generare forti brillamenti di classe X. Denominata AR2051, essa non è rivolta direttamente verso la Terra, tuttavia, essa si muove in una posizione che è in qualche modo ancor più influente. Quest’area della nostra stella è ben collegata dal campo magnetico interplanetario, che designa il campo magnetico solare trasportato nello spazio interplanetario del nostro sistema planetario dal vento solare. Dal momento che è costituito fondamentalmente da plasma, il vento solare ne presenta quindi le medesime peculiarità fisiche: essendo infatti un ottimo conduttore di corrente elettrica, il plasma del vento solare veicola con sé le linee di forza del campo magnetico. La pressione dinamica del vento domina sulla pressione magnetica in gran parte del sistema solare (costituendo di fatto una struttura emboliforme detta eliosfera), sicché il campo magnetico è costretto in una spirale archimedea (la spirale di Parker) dalla combinazione del moto in allontanamento dalla stella e dalla sua rotazione. A seconda dell’emisfero e della fase del ciclo solare, il campo magnetico spiraleggia in direzione del sole o in direzione dello spazio interplanetario; esso segue il medesimo andamento spiraliforme sia a nord sia a sud dell’equatore dell’eliosfera, ma a versi invertiti. Questi due domini magnetici sono separati da una doppia corrente, la corrente eliosferica diffusa, che cambia di aspetto ogni volta in cui si verifica, al termine del ciclo dell’attività solare, l’inversione delle polarità magnetiche (ovvero ogni undici anni circa). Se un forte brillamento si verificasse nei prossimi giorni, le particelle cariche accelerate dall’esplosione potrebbero seguire quelle linee di forza magnetica sino al nostro pianeta. Le previsioni NOAA stimano una probabilità del 15% di flare di classe X.