A cedere era stato, il 13 marzo scorso, un pezzo di muro che funge da terrapieno a poca distanza dalle storiche Mura aureliane e dalla storica porta San Sebastiano. A provocare il cedimento era stata la spinta dei terreni imbibiti di acqua e perciò troppo pesanti per essere sorretti da un muro antico e indebolito da fratture.
A differenza di altre frane avvenute a Roma nel mese di febbraio e che hanno causato (e tuttora li causano) problemi consistenti alla viabilità (in particolare nel quadrante Nord con deviazioni e strade sbarrate), quella di via San Sebastiano ha avuto un effetto contenuto e salutato positivamente almeno da turisti e pedoni: quello di bloccare il traffico su un tratto situato in un’area meno conosciuta turisticamente ma bellissima della Capitale.
Da quando il traffico è stato chiuso a causa della frana, nella strada pavimentata a sanpietrini regna un piacevole silenzio. La via è contornata da tanto verde, e l’assenza di traffico dà la percezione di trovarsi in campagna, e non nel cuore della Capitale d’Italia. Il parco San Sebastiano e di Porta Latina, situati ai suoi lati, sono giardini pubblici aperti a tutti, dove regna una gran pace. Poi vi sono le aree archeologiche, come il Sepolcro degli Scipioni e ruderi di antiche tombe che sorgevano lungo la strada, innalzate per le persone influenti dell’antica Roma. Ci sono poi le ville private dei ricchi di oggi, protette da alti muri e cancelli sorvegliati, nonché numerose ambasciate straniere.
Infine, a poca distanza dal luogo in cui il muro ha ceduto, c’è il Museo delle Mura, che permette di visitare parte delle Mura aureliane e le torri di guardia.