Salute: il rischio cardiovascolare più alto in inverno

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I fattori di rischio per le malattie cardiovascolari possono cambiare nel corso dell’anno. La conferma arriva da uno studio dell’Istituto di medicina sociale e preventiva dell’Universita’ di Losanna, al quale hanno partecipato anche i ricercatori dell’Irccs Neuromed di Pozzilli (Isernia). Analizzando i dati relativi a oltre 192 mila persone nell’emisfero nord e quasi 46 mila in quello sud, i ricercatori hanno potuto osservare come la stagione invernale coincida con un aumento di tutti quei fattori, aumentando quindi il rischio di malattie del cuore. E il clima e’ il principale imputato: tra emisfero nord e emisfero sud del pianeta la situazione e’ inversa. In altre parole, in generale il rischio e’ piu’ alto nei mesi freddi, con picchi attorno a dicembre-gennaio per il nord e giugno-luglio per il sud del mondo. “I nostri risultati – spiegano i ricercatori – suggeriscono che la temperatura, sia interna che esterna, possa giocare un ruolo importante. Come pure potrebbe farlo la maggiore o minore esposizione ai raggi solari, o ancora i livelli di inquinamento che cambiano con le stagioni”. “Per il Neuromed – commenta il direttore sanitario, Edoardo Romoli – questo risultato e’ un ulteriore esempio di come il nostro istituto sia votato ad una medicina che non pensa solo alla cura di alto livello. Per noi la prevenzione e’ una carta da giocare ogni giorno. Per il Neuromed le persone fuori dell’ospedale, che non sono malate, sono altrettanto importanti e ci impegnano attivamente sul fronte della prevenzione”.

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