L’industria turistica italiana ha visto una forte ripresa a partire dal mese di Giugno dello scorso anno. Lo affermano i dati diffusi da Unioncamere relativi all’anno 2013 sul turismo in Italia. Come mostra anche Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), è solo dal secondo semestre dell’anno che, grazie alle vendite estive, i dati sul comparto turistico volgono al positivo. Con il dato finale di +1,9% rispetto al 2012 del tasso di occupazione nelle strutture ricettive, pari al 42,5% delle disponibilità.
Nel dettaglio, le strutture del ricettivo complementare come villaggi turistici, rifugi, ostelli e agriturismi registrano dati negativi a fine anno, con una contrazione dell’occupazione media che va dal 6,9% per i villaggi al 2,4% per gli agriturismi.
Diversa la situazione per il comparto alberghiero che registra rispetto al 2012 un recupero del +3,5% con un saldo annuale pari al 47,5%. Le categorie superiori degli alberghi registrano tassi medi annui di vendita anche più alti: nei 5 stelle il 58,3% (+2,5%), nei 4 stelle 54,9% (+4,6%).
A livello regionale, segnali di ripresa si registrano nel Nord est, dove, con un tasso medio del 45,6%, si registra un +3,4% rispetto al 2012, mentre nel nord ovest il saldo si attesta al 40,4%. Nel centro Italia si registra una crescita dell’1,6%, sud e isole +1,8%.
L’occupazione nelle strutture ricettive interessa maggiormente le città d’arte, in crescita del 4,3%.
L’ISTAT, invece, approfondisce le ripartizioni della quota di occupati nel turismo a livello regionale. Considerando alberghi e strutture simili, campeggi, villaggi turistici, alloggi in affitto, alloggi agrituristici, ostelli per la gioventù, case per ferie, rifugi alpini, bed & breakfast, e altri esercizi ricettivi, le regioni con una maggiore quota di occupati nel settore turistico sono la Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Bolzano (rispettivamente 8,7 e 10,8%), seguite da Liguria e Toscana (entrambe con 6,8%) e dalla Sardegna (6,4%).
La più bassa quota di occupati nel settore si osserva in Basilicata e in Lombardia (entrambe al 3,9%). L’incremento invece della quota di occupati del settore è stato più accentuato nel Centro, grazie soprattutto all’apporto della Toscana (+1,9); tra le regioni in cui il peso occupazionale del turismo è aumentato di più vi sono anche l’Abruzzo (+1,8) e la Calabria (+1,3).