Dai report trimestrali disponibili sul sito del ministero dell’Ambiente ”relativi ai reparti acciaierie, altoforni, agglomerato e cokeria, Ilva stima che la quantita’ di polveri contenute nelle emissioni convogliate in atmosfera nel periodo che intercorre tra il 1 gennaio 2014 e il 31 marzo 2014 e’ pari a un totale di 118,05 tonnellate. La domanda che ci si pone e’ quale possa essere la quantita’ totale di polveri che Ilva immette in atmosfera, se in quelle convogliate misuriamo 118 tonnellate e a queste dobbiamo aggiungere quelle non monitorate o non convogliate?” E’ quanto si chiede Luciano Manna, di Peacelink Taranto, che ha ripreso i dati sul sito dell’associazione. ”Quali sono – aggiunge le composizioni chimiche di queste emissioni in atmosfera? Per fare un esempio chiaro, prendiamo in esame una emissione slopping, come le molte documentate in questi ultimi mesi, provenienti da acciaieria 1 e 2: Come viene monitorata l’emissione slopping nelle sue caratteristiche chimiche e quantitative?”. ”Questi dati – conclude Manna – fanno riflettere perche’ nei report del gestore vengono riportati i numeri delle emissioni visibili, per esempio quelle provenienti dalle acciaierie, ma i numeri delle fonti di emissioni di gas non possono essere monitorate perche’ irraggiungibili e non sono disponibili gli esiti di rilievi IPA e PCB relativi ai primi tre mesi del 2014”. Peacelink presentera’ il dossier completo con tutti i documenti presenti nel report trimestrale gennaio-marzo 2014 alla Procura e alla Commissione Europea per ”verificare eventuali lacune nel sistema di controllo e se queste possano essere causa di pericolo per la salute degli operai e dei cittadini di Taranto”.