Il farro (Triticum dicoccum), appartenente alla famiglia delle Graminacee, rappresentava, prima che si conoscesse il grano duro, un alimento fondamentale nell’alimentazione degli Assiri, degli Egizi e degli altri popoli antichi del Medio Oriente e del Nord Africa. Probabilmente è originario della Palestina e sono stati i pastori nomadi ad esportare questa coltura in tutte le regioni allora conosciute. In Italia era coltivato fin dell’Età del Bronzo e alcuni semi di farro sono stati ritrovati fra gli indumenti della “mummia dei ghiacci” o “uomo di Similaun”. In Grecia veniva chiamato, per via della farina bianchissima che se ne otteneva, “olyria” o “chondros” , mentre tra i Romani, che iniziarono a coltivarlo intensivamente durante la loro avanzata nel Mediterraneo., divenne un vero e proprio patto forte; simbolo di buon augurio, segno di abbondanza e fertilità.
Per questo, veniva tradizionalmente offerto agli sposi mentre, insieme al sale, era parte sostanziale della paga dei Centurioni. Molto apprezzati erano anche la “mola salsa”, preparata con farina di farro tostato e sale, ed il “Libum” (una sorta di torta di farro) che venivano offerti agli Dei durante i sacrifici propiziatori. A tutti gli Dei campestri, ma in particolare a Demetra, la Dea della terra, venivano offerti sale e chicchi di farro per propiziare un buon raccolto durante le “idi di marzo”. Anche nella Bibbia (Ezechiele 44-30), il farro viene citato con il nome ebreo di “Arisab”. Il farro è composto per circa il 10 % di acqua, il 15 % di proteine, il 67% di carboidrati, da fibre alimentari solubili e non, minerali, amido, aminoacidi vari, sali minerali (tra cui ferro, calcio, potassio, sodio e fosforo) e ha un buon contenuto di vitamine del gruppo B; pertanto è molto energetico, poco calorico (contiene solo 335 calorie ogni 100 gr. di prodotto), contenendo fibre, contrasta i problemi intestinali, oltre ad avere un effetto positivo sulle malattie metaboliche (es. diabete e ipercolesterolemia), contro le emorroidi e contro il cancro al colon, contiene calcio, fondamentale per i più piccoli in fase di crescita e negli adulti per prevenire l’osteoporosi, fosforo, sodio, potassio e magnesio, che lo rendono un efficace rimineralizzante; dona un senso di sazietà ed è pertanto ideale per chi è a dieta grazie al suo apporto proteico; ma l’ideale è abbinarlo ad un legume, in modo da ottenere un piatto con proteine ad alto valore biologico (cereali e legumi, se associati, forniscono tutti gli amminoacidi richiesti dal metabolismo), riduce i rischi di aterosclerosi e di malattie cardiovascolari grazie alla niacina.
Il farro è molto digeribile, più del grano duro e del grano tenero e, se consumato nella versione integrale, è un grande alleato contro le gastriti, è antianemico per via del suo contenuto in ferro, manganese, rame, cobalto e vitamine del gruppo B; è un emolliente intestinale, contrastando la stipsi e rinfrescante per la crusca e gli oli contenuti nel suo germe; grazie al selenio e all’acido fitico combatte i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento e di tutte le forme di degenerazione cellulare, tumori compresi. Grazie alla sua alta solubilità in acqua, il farro permette al nostro organismo di assorbire meglio le sostanze nutritive in esso contenute. Per queste caratteristiche, il suo consumo è suggerito alle donne in gravidanza ed ai bambini, ma è controindicato per coloro che soffrono di celiachia e di colite..