Con l’arrivo della calda stagione l’attività temporalesca sugli Usa comincia a farsi evidente. Sappiamo tutti cosa accade alla base delle nubi a sviluppo verticale, un pò meno nella loro parte superiore. Negli ultimi giorni, una serie anomala di spettri rossi è stata rilevata sull’Oklahoma occidentale da Thomas Ashcraft, un noto ricercatore di simili eventi. La tempesta era così vasta che era visibile nel Nuovo Messico, a ben 462 chilometri di distanza. Secondo le minure, gli spettri rossi osservati avevano misure davvero ragguardevoli, “tanto da far impallidire le dimensioni dell’Everest“, sostiene il ricercatore. Anche se il fenomeno è ormai studiato da un secolo, la maggior parte degli scienziati non credeva alla sua esistenza sino al 1989, quando gli spettri rossi furono fotografati da telecamere poste ai bordi delle navette spaziali. Il metodo utilizzato per immortalarli è molto semplice. Per prima cosa è necessario che ci siano forti temporali nel raggio di 800 chilometri, visibili attraverso un radar regionale, un cielo terso e sgombro di nubi affinchè si possa riprendere il top dei cumulonembi e posizionare le macchine fotografiche in direzione dei temporali. Generalmente si utilizza un tempo di esposizione di 2 secondi, ma in assenza della Luna è possibile utilizzare esposizioni di 4 secondi. E’ necessaria tanta pazienza e un pò di fortuna, ma generalmente su centinaia di esposizioni si finisce sempre per catturare qualcosa. Questo è il periodo giusto per provarci.