Una speciale risonanza magnetica messa a punto alla Oxford University consente la diagnosi del morbo di Parkinson in una fase precocissima di malattia quando il soggetto ancora non ha alcun sintomo, cosa che attualmente non e’ possibile. La risonanza e’ stata messa a punto dal team di Clare Mackay del dipartimento di psichiatria in un lavoro pubblicato sulla rivista Neurology. Il morbo di Parkinson e’ una malattia neurodegenerativa che da’ soprattutto problemi motori. La risonanza speciale ideata a Oxford consiste nell’osservare il cervello del soggetto in esame a riposo e in particolare misurare il grado di connettivita’ tra fibre nervose in una certa area neurale implicata nella malattia, la zona dei gangli basali. Quando la connettivita’ e’ bassa aumenta la probabilita’ che ci sia la malattia in esordio. I ricercatori hanno anche verificato che esiste un valore di soglia di questo parametro di connettivita’, al di sotto del quale e’ praticamente certo che l’individuo abbia il Parkinson, anche se ancora all’esordio e senza sintomi. I ricercatori hanno testato il loro metodo con successo su un primo gruppo di pazienti e poi confermato i risultati di accuratezza e specificita’ della risonanza su un secondo gruppo di soggetti.