Il trapianto di cellule fetali nel cervello di pazienti con il morbo di Parkinson sembra una terapia promettente per controllare e rallentare il decorso della malattia. Infatti uno studio su 5 malati pubblicato sulla rivista Cell Reports mostra che queste cellule sono rimaste in vita e funzionanti nel cervello dei pazienti e che per alcuni di loro il quadro clinico e’ continuato a migliorare negli anni anche in assenza completa di altre terapie. Condotto da Ole Isacson della Harvard University e McLean Hospital di Boston, lo studio clinico, anche se su pochi pazienti, da’ risultati promettenti contro il Parkinson, malattia ancora orfana di una terapia valida. Il morbo di Parkinson e’ una malattia neurodegenerativa che colpisce i neuroni della cosiddetta ”sostanza nigra”, che producono il neurotrasmettitore dopamina. Via via che i neuroni muoiono i pazienti rimangono senza dopamina e quindi acquisiscono tutta una serie di disturbi, per esempio di tipo motorio. Il farmaco oggi disponibile, che rimpiazza la dopamina naturale, non sempre funziona e comunque a lungo termine perde di efficacia. Il trapianto di nuovi neuroni sembra quindi il Santo Graal per i clinici che cercano di curare la malattia. Nel cervello dei cinque pazienti trattati sono stati direttamente infusi neuroni fetali donati. L’esperimento, ancorche’ su pochi pazienti, e’ riuscito e i neuroni, a 14 anni dall’impianto, ancora sono sani e funzionanti. Serve pero’ trovare una fonte di cellule neurali diversa dalle cellule fetali per rendere questa terapia cellulare veramente praticabile su tutti i pazienti.