Il grande giorno è arrivato. Stanotte, alle 00:00 AM in Italia, la nostra nazionalità scenderà in campo contro l’Inghilterra, per l’esordio nel Mondiale brasiliano del 2014. Giocando in un clima decisamente ostile, visto che ci troviamo a pochi passi dall’equatore, nel cuore dell’Amazzonia, alla vigilia del match non sono mancate le preoccupazioni da entrambi le squadre, viste le precarie condizioni del terreno di gioco.
Ma soprattutto in merito al clima afoso, che potrebbe arrecare non pochi disagi fisici ai calciatori che si prepareranno a scendere in campo. Fortunatamente, per quel che concerne le condizioni ambientali, arrivano buone notizie. Difatti, con molta probabilità, dovrebbe essere scongiurato il rischio di vedere un forte rovescio temporalesco durante il match. L’eventualità di vedere precipitazioni significative durante la gara dovrebbe essere ulteriormente ridotta, grazie all’avvento in quota, nella media troposfera, di masse d’aria un po’ più secche del solito (rispetto all’umidissimo ambiente dell’Amazzonia), che dovrebbero inibire i moti convettivi, e quindi lo sviluppo dei tanto temuti temporali equatoriali nell’area di Manaus.
La capitale dell’Amazzonia, Manaus, ubicata nel cuore dell’immensa foresta pluviale dell’Amazzonia, il più grande polmone verde del nostro pianeta (anche se la taiga russo-siberiana è la foresta più estesa della Terra), trovandosi a soli 3° di latitudine a sud dell’equatore geografico, gode del classico clima equatoriale, caldo e umido tutto l’anno, con frequenti precipitazioni, spesso sotto forma di forti rovesci o temporali molto intensi che si esauriscono nel giro di poche ore, se non addirittura minuti. La maggior parte di questi intensi fenomeni temporaleschi, di chiara origine “termoconvettiva”, solitamente si manifesta tra il primo pomeriggio e la prima serata, per esaurirsi rapidamente nel corso della sera, lasciando spazio ad ampi rasserenamenti, pur in un contesto molto afoso, con temperature dell’aria oscillanti fra i +24°C e i +26°C, coadiuvate da elevatissimi tassi dell’umidità relativa, oscillanti fra il 75 % e l’85 %.
Molti di questi temporali, a causa dell’intenso riscaldamento diurno (derivato dai passaggi “zenitali” del sole) e delle notevoli fonti di umidità fornite dalla stessa foresta pluviale (piena di corsi d’acqua, stagni e paludi molto estese) che copre l’intera area dell’Amazzonia, possono raggiungere dimensioni spaziali considerevoli, dando luogo a fenomeni precipitativi davvero violenti, coadiuvati da attività elettrica a fondoscala, elevati valori di rain/rate e furibondi colpi di vento, legati ai “Downbursts” delle singole “Celle”.
Molto probabilmente, nel corso della giornata, dopo una mattinata prevalente soleggiata e piuttosto calda, nel corso del pomeriggio, a causa dell’incessante insolazione diurna che surriscalda per bene l’aria calda e molto umida preesistente, saranno probabili delle imponenti cumulogenesi (cumuli congesti e cumulonembi) che crescendo di quota potrebbero dare la stura a dei rovesci temporaleschi distribuiti a macchia di leopardo su buona parte del bacino amazzonico. Nell’area attorno Manaus, il rischio di vedere fenomeni temporaleschi verrà attutito proprio da questo afflusso, a 500 hpa, di aria secca in quota, provenienti dall’Atlantico meridionale tropicale, li dove agisce il famoso anticiclone di Sant’Elena (alta pressione dell’Atlantico meridionale), che spinge l’aria secca tropicale fino in direzione dell’Amazzonia meridionale e centrale.
Inoltre, il sollevamento verso nord dell’ITCZ, fra Venezuela, Colombia e Panama, incentiverà un ulteriore intensificazione dell’attività convettiva fra il Venezuela, la Colombia e Panama, dove si apre la stagione delle grandi piogge estive.
Ma sull’Amazzonia si apre un effimera stagione secca, con una netta diminuzione delle precipitazioni (soprattutto sul settore orientale), per la maggior influenza dell’anticiclone di Sant’Elena e dell’alta pressione boliviana che fondendosi estenderanno la loro influenza stabilizzante fino al settore meridionale dell’Amazzonia. L’unica nota negativa sarà l’elevatissima umidità relativa, in parte derivata dalla parte evaporazione di corsi d’acqua, stagni e paludi che contraddistinguono la foresta amazzonica (fonte inesauribile di umidità) che renderà l’atmosfera molto afosa, e certamente disagevole per i nostri giocatori, creando non poche difficoltà a quegli atleti che non sono ancora al top della forma fisica.