Prima i denti anteriori e il viso, poi il cranio: ecco come ha preso forma l’uomo di Neanderthal

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The NeanderthalPrima i denti anteriori e il viso, poi il resto del cranio: così, un pezzo dopo l’altro, l’evoluzione ha disegnato l’uomo di Neanderthal esattamente come abbiamo imparato a conoscerlo. A fare luce su uno dei periodi più oscuri della storia del genere umano è una collezione di fossili unica, composta da oltre 7.000 elementi riconducibili a 28 antichi europei che 430.000 anni fa popolavano una caverna nel nord della Spagna nota come Sima de los Huesos. I dettagli sono pubblicati su Science dai paleontologi del Centro per la ricerca sull’evoluzione e il comportamento umano di Madrid. ”Si tratta di una delle più importanti collezioni di resti scheletrici dei nostri antenati per numerosità di reperti, e questo ha una fortissima valenza”, spiega Alfredo Coppa, paleoantropologo dell’università Sapienza di Roma. Tra i fossili raccolti in trent’anni di scavi sono presenti 17 crani molto ben conservati, che dimostrano come l’uomo di Neanderthal abbia iniziato a prendere forma a partire dal volto e dai denti anteriori: quelli ritrovati nella grotta spagnola sono molto usurati, probabilmente perché venivano usati quasi come una ‘terza mano’. ”Queste modificazioni dell’apparato masticatore sono legate ad un cambiamento dei modelli nutrizionali – aggiunge Coppa – e ciò dimostra che la dieta è un motore fondamentale nell’evoluzione dell’uomo”, unico tra gli animali a cambiare il proprio ‘menù’ nel tempo. Le altre parti che compongono le scatole craniche conservano invece caratteri più primitivi, prova del fatto che i tratti tipici dei Neanderthal sono comparsi un po’ per volta e non tutti insieme. Questa scoperta permette di capire in che modo l’evoluzione dell’uomo di Neanderthal abbia accelerato in un breve periodo di tempo (nel cuore del Pleistocene) tanto da divergere profondamente da quella dell’uomo moderno, da cui è stato poi soppiantato. Il Pleistocene medio – come spiega il coordinatore dello studio Juan-Luis Arsuaga – è stato un lungo periodo di circa mezzo milione di anni in cui l’evoluzione non ha seguito un lento cammino lineare fino alla comparsa del classico Neanderthal. ”Con i crani che abbiamo trovato – aggiunge Ignacio Martinez, paleontologo all’università di Alcalà – è stato possibile caratterizzare per la prima volta la morfologia del cranio di una popolazione umana del Pleistocene medio europeo”. Resta ancora da capire esattamente a che specie appartengano questi antichi europei. I paleontologi ipotizzano che si tratti di una specie intermedia tra Homo heidelbergensis ed i tipici Neanderthal europei, una specie più primitiva rispetto ai classici Neanderthal del Pleistocene superiore.

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