Salute: l’epatite fa 30 morti al giorno, ma manca un piano per combatterla

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EPATITE B FEGATO - CopiaLe epatiti virali in Italia fanno 30 morti al giorno, ma il nostro paese e’ tra i pochi europei che non hanno ancora adottato il piano per la lotta alla malattia richiesto dall’Oms. Lo hanno sottolineato gli esperti dell’Alleanza contro l’Epatite durante un convegno oggi al Senato. Il piano, ha affermato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin in un messaggio, ”e’ nella fase di revisione finale”, e dovrebbe essere varato a breve tenendo conto anche dei nuovi farmaci per l’epatite C in arrivo in grado di eradicare la malattia. ”In realta’ il piano e’ nei cassetti dal 2013 – ha affermato Antonio Gasbarrini, gastroenterologo dell’universita’ Cattolica di Roma e membro del comitato istituito dal ministero per elaborarlo – ed e’ giunto il momento di approvarlo, proprio perche’ arrivano i nuovi farmaci. Serve un protocollo unico a livello nazionale che definisca ad esempio come trovare i nuovi casi e come definire quali sono i pazienti piu’ gravi, che avranno prima la terapia. Il rischio e’ che, come gia avviene, ci siano disparita regionali nei trattamenti”. In Italia sono circa 2,5 milioni i pazienti con epatite B e C, anche se le cifre precise non sono conosciute perche’ mancano indagini epidemiologiche. ”Ora che abbiamo dei farmaci efficaci si possono cercare le persone infettate, ad esempio tra i nati tra gli anni ’50 e ’70 – spiega Alessio Aghemo della commissione scientifica della societa’ europea di studi sul fegato (Easl) – trattandoli poi a partire magari dai casi piu’ gravi”.

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