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Significativo passo avanti nella terapia del tumore gastrico, il primo dopo anni di assenza di novità per questa malattia che colpisce circa 13.000 italiani l’anno: tanti sono i nuovi casi stimati nel 2013 nel nostro Paese, con 10 mila decessi. Sono stati presentati al congresso dell’American Society of Clinical Oncology (Asco), in corso a Chicago, i risultati clinici degli studi su un nuovo farmaco, il primo antiangiogenico per questo tipo di cancro, in grado di affamarlo impedendo la formazione di nuovi vasi sanguigni. Risultati che di recente hanno portato l’Agenzia dei farmaci Usa, la Food and Drug Administration (Fda), ad approvare con procedura prioritaria ramucirumab per la monoterapia del tumore gastrico avanzato in progressione dopo chemioterapia iniziale. Una corsia preferenziale, che rende il farmaco disponibile per l’uso clinico. La molecola, prodotta da Lilly, “rappresenta una tappa significativa lungo il percorso che porta a innalzare gli standard di cura del tumore gastrico, per cui da molto tempo non ci sono significative novità”, commenta Alberto Sobrero, responsabile della Divisione di oncologia medica dell’Irccs San Martino di Genova. Per l’oncologo, “è una doppia innovazione: si tratta della primo farmaco oncologico che riceve una specifica approvazione per la terapia di seconda linea del tumore gastrico e inoltre agisce con un nuovo meccanismo angiogenetico rispetto ai farmaci già esistenti. Inibisce la formazione – spiega – di nuovi vasi sanguigni che apportano sangue alle cellule tumorali; agisce, infatti, in maniera specifica sul recettore di tipo 2 del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (Vegf) e blocca la segnalazione a valle coinvolta nella formazione e nel mantenimento del sistema vascolare che alimenta il tumore”.
