Via libera all’osservatorio europeo Athena, destinato a studiare i fenomeni più violenti dell’universo grazie alla sua speciale vista ai raggi X. La missione è stata approvata all’unanimità dal Comitato scientifico dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa); l’Italia avrà un ruolo di primo piano con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e numerose università, con contributi sia per la parte scientifica che per lo studio del concetto di satellite e dei suoi strumenti. A partire dal 2028 l’osservatorio comincerà a raccogliere dati sugli oggetti celesti più estremi che si conoscano, come i buchi neri e i lampi gamma, spingendosi fino all’epoca in cui si sono formate le prime stelle supermassicce, a 150 milioni di anni dal Big Bang. “Athena è uno dei quattro pilastri del futuro osservativo a multilunghezza d’onda di Inaf, con Ska nella radioastronomia, E-Elt nell’ottico e Cta nei raggi gamma”, osserva il presidente dell’Inaf, Giovanni Bignami. “Conquistata la possibilità di una presenza italiana, ora dobbiamo concretizzarla”, prosegue Bignami. ”Saremo aiutati in questo – aggiunge – dalla grande tradizione nazionale nella astronomia X dallo spazio, cominciata da Riccardo Giacconi 50 anni fa e continuata in Italia con le brillanti missioni BeppoSax, Epic Xmm e Ibis Integral”. Soddisfatto anche il presidente dell’Aso, Roberto Battiston, per il quale ”con la selezione di Athena si aggiunge un altro elemento al programma scientifico dell’Esa”. La missione, prosegue, ”rappresenta la seconda pietra angolare della costruzione europea del programma Cosmic Vision, che vede l’Asi e con essa la comunità scientifica italiana, ma anche quella industriale, chiamate a mantenere il livello di eccellenza raggiunto in molti anni di impegno continuo. Un impegno che necessita di spalle più solide di quelle che sono state disponibili negli ultimi anni”.