Le temperature piu’ alte registrate negli ultimi decenni in Antartide stanno riducendo il numero delle foche, per le quali diventa sempre piu’ difficile trovare la principale fonte di cibo, i minuscoli crostacei chiamati krill. Lo indica lo studio condotto dall’organizzazione britannica per la ricerca in Antartide, la British Antarctic Survey, al quale a rivista Nature ha dedicato la copertina. Coordinati da Jaume Forcada, i ricercatori ritengono che la ricchezza genetica delle foche antartiche (Arctocephalus gazella) potrebbe rivelarsi a lungo termina una risorsa preziosa per favorire la capacita’ di adattarsi ad un ambiente modificato dal clima. Tuttavia per il momento i nuovi tratti genetici ‘potenzialmente vincenti’ non riescono ad essere trasmessi alle nuove generazioni. Raccolti a partire dal 1981, i dati del British Antarctic Survey indicano che il numero delle foche in Antartide si e’ ridotto negli ultimi 30 anni, parallelamente alla disponibilita’ del krill. Anche se i gamberetti antartici continuano ad essere abbondanti, il riscaldamento ne ha modificato la distribuzione e per le foche e’ diventato molto piu’ difficile avere a disposizione la loro principale fonte di cibo. Contemporaneamente e’ avvenuta una selezione a favore degli individui che hanno una maggiore capacita’ di adattarsi. Ad esempio, spiega Forcada, ”rispetto a 20 anni fa le femmine di foca pesano meno alla nascita, ma solo le piu’ pesanti sopravvivono e riescono a riprodursi, anche se lo fanno piu’ tardi: sono cambiamenti spia di uno stress legato alla scarsa disponibilita’ di cibo”.