“Grazie alla maestria e all’eccezionale capacita’ di intesa e coordinamento del ‘Popolo della concordia‘, cha ha visto uomini di ogni nazionalita’ gestire con alta professionalita’ tutte le operazioni nelle varie fasi, il recupero del relitto della piu’ tristemente famosa nave da crociera, e’ riuscito nel rispetto di tutte le regole per la salvaguardia dell´ambiente marino”. Lo afferma Roberto Ricci, coordinatore tecnico di FareAmbiente Mare. “L´epilogo della Costa concordia – continua Ricci – si conclude con un danno ambientale tutto sommato contenuto ai luoghi della tragedia, ovvero l’isola del Giglio ma, e’ fondamentale che l’attenzione mediatica, concentrata sul relitto della nave, non faccia si’ il Giglio passi in secondo piano”. “E’ fondamentale che l’area interessata dal naufragio sia al piu’ presto sgombrata dal cantiere per poi passare alla bonifica delle aree per il ripristino delle condizioni ambientali”. “Sicuramente – conclude Ricci – questa triste storia rimarra’ impressa nei nostri cuori per la perdita inutile di tante persone che avevano affidato le loro vite a coloro che dovevano vegliare sulla loro incolumita’ a rispetto di un´alta e rinomata professionalita'”.