“Il Mediterraneo e’ una delle aree in cui si concentra gran parte dell’attivita’ crocieristica. Ogni giorno dai principali porti italiani partono, infatti, numerose navi da crociera, veri e propri palazzi galleggianti, che attraversano il Tirreno e l’Adriatico. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale del Turismo, Venezia, Trieste, Savona e Genova sono i quattro porti che registrano piu’ imbarchi e sbarchi rispetto ai transiti. Un mercato turistico, quello delle navi da crociera, che sembra non conoscere crisi nonostante qualche lieve calo registrato tra il 2011 e il 2012, anche in seguito all’incidente della Concordia all’Isola del Giglio. Un traffico crocieristico che minaccia costantemente il Mediterraneo e l’intero ecosistema marino”. A ricordarlo e’ la Goletta Verde Straordinaria di Legambiente, che nel suo terzo giorno di navigazione al seguito della Concordia diretta a Genova, oggi fara’ tappa a Porto Venere alle Cinque Terre, vicino a La Spezia, per incontrare Vittorio Alessandro, presidente del Parco Nazionale della Cinque Terre e parlare del traffico crocieristico. “Quello crocieristico- dichiara Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente- e’ un turismo che ha conosciuto una vera e propria escalation grazie a un’esternalizzazione dei costi ambientali e ad un’assenza di regole che ha favorito un ‘attracco selvaggio’. Il naufragio della Concordia impone un ripensamento di un settore che saccheggia risorse ambientali e restituisce poco o nulla ai territori, in particolare a quelli interessati dagli attracchi. È necessario allontanare subito le grandi navi dal centro di Venezia e riorganizzare il sistema delle escursioni a terra per evitare che migliaia di persone insistano su territori delicati mettendone a rischio l’integrita'”.