Concordia: prima notte a Genova, ora le ricerche del disperso poi la fase di alleggerimento

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concordia genova portoHa passato la prima notte in porto a Genova senza problemi di sorta la Concordia. Assicurata alla banchina della diga foranea del porto di Pra’ Voltri, e’ stata controllata a vista dagli addetti alla sicurezza e ora e’ oggetto delle valutazioni dei tecnici che devono organizzare le operazioni di smaltimento. Il relitto e’ ancora al centro delle attenzioni mediatiche con numerose troupe televisive e cronisti che sono ancora presenti sulla banchina al terminal di Voltri. Stamani il presidente del porto Luigi Merlo ha fatto un sopralluogo per verificare la situazione. I primi interventi riguardano la messa in posa delle panne sottomarine per proteggere l’area da eventuali sversamenti in mare da parte del relitto. I tecnici delle aziende San Giorgio e Saipem, che hanno acquistato lo scafo, hanno gia’ iniziato a esaminare la nave per progettare le passerelle pedonali e quelle per le merci necessarie a collegare il relitto alla banchina per sbarcare tutto cio’ che si trova a bordo. I lavori veri e propri a bordo di Concordia cominceranno tra 10-15 giorni.

Saranno dedicati alle ricerche di Russel Robello i primi 15-20 giorni di lavoro sulla Costa Concordia: l’uomo, di nazionalita’ indiana, poco piu’ che trentenne, e’ l’ultima delle 32 vittime del naufragio all’Isola del Giglio (mori’ successivamente anche un sub impegnato nelle ricerche). Il suo corpo potrebbe essere ancora imprigionato all’interno del relitto. Il maggiore galleggiamento del relitto consentira’ infatti di ispezionare zone che prima erano sommerse e inaccessibili. “E’ necessario realizzare percorsi di accesso ai ponti della nave – ha spiegato Giovanni Calvelli, responsabile delle relazioni esterne della Capitaneria di Porto di Genova – e mettere in sicurezza le scale e gli ambienti interni per garantire l’incolumita’ degli operatori. Verra’ poi predisposto un piano di ricerche, in stretta sinergia con i Vigili del Fuoco e in collaborazione con i sommozzatori che hanno lavorato al Giglio, per acquisire le aree gia’ ispezionate e concentrarsi sulle zone dove e’ piu’ probabile che si trovi il disperso”. A coordinare queste operazioni sara’ l’ammiraglio Vincenzo Melone, comandante della Capitaneria di Porto di Genova, che nelle prossime ore dovrebbe essere nominato formalmente soggetto attuatore di questa ultima fase di ricerca. Si procedera’ poi alla fase di alleggerimento del relitto. Oggi intanto vengono posizionate le panne pesanti che, ancorate al fondale, serviranno per arginare eventuali sversamenti di sostanze inquinanti in porto. Concluse le ricerche, si procedera’ con i lavori di alleggerimento che, nella fase apicale, impegneranno a bordo circa 200 persone. “Ci saranno gru e pontoni – ha spiegato il presidente dell’Autorita’ Portuale di Genova, Luigi Merlo – per rimuovere 18.000 tonnellate di materiali, arredi e pavimenti. Il materiale – ha concluso – sara’ trasferito su chiatte per il trasporto fino al cantiere allestito sulla banchina del Vte, di fronte alla nave”.

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