Costa Concordia, i retroscena più curiosi sul trasferimento del relitto a Genova

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concordiaE’ il silenzio il vero protagonista del day after della Concordia, ormeggiata alla Foranea del porto di Voltri. La notte e’ passata tranquilla e oggi, a parte il posizionamento della seconda barriera di panne antinquinamento, e’ l’ora dei sopralluoghi. Sgomberate le banchine del bacino, resta il grande relitto immobile, con la prua protesa a guardare il mare aperto oltre l’imboccatura della frangiflutti. Ma questa carcassa senza vita alcuna e’ al centro di riunioni tecniche che si sono tenute in giornata per affrontare il ‘dopo’ di un’operazione incredibile. E in tanti ancora pensano e sperano che questa nave conservi il corpo dell’ultimo disperso, Russel Rebello. A tal proposito proprio oggi il Commissario delegato per la gestione dell’emergenza Concordia, Franco Gabrielli, ha incaricato formalmente il direttore marittimo della Liguria e Comandante del Porto di Genova, ammiraglio Vincenzo Melone, di coordinare le operazioni per la ricerca dell’ultimo disperso del naufragio. A tal fine, l’ammiraglio Melone potrà avvalersi delle strutture pubbliche che in questi anni hanno assicurato, a Isola del Giglio, le attività di soccorso e recupero dei corpi delle altre 31 vittime.

I NUMERI – Un prezzo simbolico per acquistare Costa Concordia. Comperare il relitto, 114 mila tonnellate di stazza, e’ costato al consorzio Saipem-San Giorgio del Porto, che lo smantellera’, un euro. Questo e’ stato scritto nell’atto notarile che sancisce il trasferimento della proprieta’ ieri alle 15.40. Costa paghera’ per lo smantellamento al consorzio cento milioni. Con il passaggio di proprieta’, tutte le responsabilita’ di cio’ che accadra’ sul relitto sono del consorzio.
Da un euro, quello pagato a Costa dal consorzio Saipem-San Giorgio del Porto per avere il relitto, a un miliardo e mezzo, la stima della spesa complessiva sostenuta dalla compagnia di navigazione a causa del naufragio. Attorno alla Concordia non ci solo storie drammatiche, imprese ingegneristiche, operazioni ‘impossibili da pensare’, ma anche numeri sorprendenti. Nel miliardo e mezzo speso a causa del naufragio, ci sono anche i danni commerciali e la perdita della nave che era costata 450 milioni di euro ed e’ stata rimborsata alla compagnia dalle assicurazioni per 380 milioni di euro. La rimozione e il ripristino ambientale al Giglio e’ di 893 mila euro. Con le compensazioni ai passeggeri feriti e ai familiari delle vittime si arriva a 1,16 miliardi. La rimozione del relitto e’ costata 447 milioni a vantaggio di Titan-Micoperi. Per la demolizione serviranno 100 milioni. La spesa generata dal progetto e’ di 610 milioni di euro, di cui 370 spesi in Italia. La stima del pil generato dal progetto di recupero e’ di 765 milioni. E tra i numeri che caratterizzano la Concordia ci sono anche quelli ‘anagrafici’ della nave, che per anni e’ stata la piu’ grande in navigazione: uno scafo lungo 298 metri, largo 36 e con 114 mila tonnellate di stazza. Sono 22 i mesi necessari per lo smantellamento del relitto. Mille il numero degli addetti che saranno impegnati nella demolizione.

LE 240 MAXI-VALVOLE CHE LA TENGONO A GALLA – Progettate e testate in simulazione in un’officina di Concorezzo, in Brianza, sono 240 le maxi valvole utilizzate per mantenere a galla la Costa Concordia nei prossimi due anni di cantiere per lo smantellamento, dopo averla rimessa in asse e accompagnata nel suo ultimo viaggio dal Giglio al porto di Genova. I “salvagenti” della Concordia sono infatti costituiti da un sistema di 30 cassoni (progettati da Titan, Salvage e Micoperi), collegati alle valvole prodotte dalla Ksb Italia, sede a Concorezzo, vicino Monza, e filiale italiana della multinazionale tedesca, tra i leader di mercato nella forniture di pompe, valvole e sistemi. “Un sistema mai tentato prima, siamo stati estremamente attenti ad ogni singolo dettaglio – ha affermato Guglielmo Cristao, Responsabile General Business KSB Italia – Inoltre nella scelta di utilizzare i rimorchiatori, e non la chiatta semi-sommergibile,i cassoni e le valvole applicate hanno avuto un ruolo fondamentale”. Le valvole, che hanno sopportato il passaggio di circa 30 mila tonnellate d’acqua mentre la nave lasciava il Giglio, sono solo all’inizio del loro lavoro. “Entro poche settimane comincera’ la prima fase di smantellamento della nave che durera’ otto mesi – prosegue Cristao – verranno asportati suppellettili e parti mobili, mentre a settembre tocchera’ alle paratie. Successivamente, piu’ leggera e sollevata di qualche metro, con l’ausilio del “salvagente” la nave verra’ spostata in un’altra area di cantiere, dove ultimato lo smantellamento interno si tirera’ in secca per il sezionamento. Il tutto dovrebbe durare 22 mesi”.

DA PESCARA L’AEREO CHE HA SORVOLATO IL RELITTO PER 60 ORE CONSECUTIVE – Ha seguito il relitto della Concordia dal Giglio a Genova per 60 ore di volo il velivolo Manta 10-01 del Reparto Volo della Guardia Costiera, rientrato a Pescara dopo due settimane di attivita’ legata alle operazioni di refloating and towing del relitto della Costa Concordia che naufrago’ all’isola del Giglio in Toscana, il 13 gennaio del 2012 e che e’ giunto al porto di Genova per essere demolito ieri in mattinata. Il velivolo, rischierato presso l’aeroporto di Grosseto dal 14 luglio scorso, e’ stato inserito nel dispositivo operativo di sicurezza, al fine di garantire il monitoraggio del traffico marittimo e deconfliction, l’interdizione dell’area e il continuo monitoraggio ambientale lungo il percorso del convoglio mediante i sofisticati sistemi elettro-ottici di bordo. La sorveglianza effettuata per ben 60 ore di volo, hanno visto impegnati gli equipaggi anche nell’arco notturno, specialmente quando il convoglio ha navigato in prossimita’ delle coste corse, a fronte delle preoccupazioni francesi. Accanto all’attivita’ relativa alla Concordia, anche da Grosseto, il personale ha continuato a garantire il servizio di allarme S.A.R. H24 ed e’ stato coinvolto nella attivita’ di ricerca di un’imbarcazione dispersa nel Mar Tirreno. “Il coinvolgimento del Reparto Volo di Pescara in un’ operazione senza precedenti – ha detto il comandante Luigi Amitrano del Nucleo Aereo Tre – e’ motivo di orgoglio per tutto il personale del nucleo. Inoltre, durante il periodo abbiamo avuto l’onore e il piacere di ospitare a bordo il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi. Poter esprimere la nostra professionalita’ in tale contesto operativo con a bordo il ministro, ha completato un’esperienza di per se’ gia’ unica”.

A GENOVA I TAXI PROPONGONO IL “TOUR” CON LA VISTA SUL RELITTO – Il relitto della Concordia come meta turistica. Alcuni tassisti propongono ai clienti non genovesi la possibilita’ di fare un percorso che permetta loro di osservare il relitto della grande nave da crociera che da ieri pomeriggio e’ ormeggiata, nel bacino di Pra’-Voltri dove avverra’ la prima fase dello smantellamento. Questa mattina e’ accaduto a varie persone arrivate a Genova da altre citta’ di sentirsi proporre ‘una gita con vista relitto’.

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