Costa Concordia: rassicuranti le prime analisi nelle acque del Giglio

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The capsized cruise liner Costa Concordia is seen at the end of the "parbuckling" operation outside Giglio harbourIl ponte sei è già riaffiorato. Nel quarto giorno dall’inizio delle operazioni di rigalleggiamento si lavora soprattutto sott’acqua, a distendere e collegare le catene sotto lo scavo. Aspettando intanto che la Concordia si risollevi ancora e sia pronta a lasciare l’isola dove si è spiaggiata due anni e mezzo fa, sono arrivati oggi i primi risultati delle analisi delle acque campionate lunedì. Analisi condotte soprattutto da Arpat, l’agenzia ambientale della Regione Toscana, che da due anni controlla capillarmente e periodicamente, assieme all’istituto nazionale Ispra, l’evoluzione delle acque del Giglio. Dall’avvio delle operazioni sono stati prelevati 770 campioni ed analizzati 34.465 parametri. La nave al momento è riemersa mediamente per tre metri. Dovrà risollevarsi di quasi altri dieci prima di essere portata via (sotto chiglia ne rimarranno 18,5) e sono previsti altri tre campionamenti durante il proseguo delle operazioni, uno dopo ogni ulteriore ponte che riemergerà. “Le prime analisi sono comunque rassicuranti – spiega Maria Sargentini, dirigente della Regione Toscana e presidente dell’Osservatorio per il monitoraggio delle operazioni di rimozione della Concordia”. E’ stato ricercato di tutto: una lista di diciassette metalli, azoto, solventi che erano presenti nella nave e che potevano essere fuoriusciti assieme all’acqua durante il risollevamento, detergenti e sostanze che sono presenti nelle plastiche e che si possono disciogliere in mare. “Ma non è stato trovato niente che non c’era da aspettarsi con un relitto da due anni e mezzo in acqua e tanti mezzi operativi in movimento in questi giorni davanti al porto” spiegano al briefing del pomeriggio, nella scuola di Giglio diventata in questi giorni sala stampa.  “C’è solo una concentrazione appena sopra la rilevabilità di tensioattivi anionici: giusto un po’ di sapone, poco anche e senza schiuma – spiega Marcello Mossa Verre dell’Arpat -, forse dovuta neppure al relitto ma alle attività in corso. Niente comunque di preoccupante”. Sono stati rilevati anche ftalati, sostanze usate per rendere morbide le plastiche. Ne sono stati trovati 3,2 microgrammi per litro, il doppio della media delle acque del Giglio, come rame davanti alla prua della nave per 124 microgrammi per litro, contro 8 microgrammi del fondo. Ma anche questa presenza, secondo i tecnici, non è un dato allarmante: per l’acqua potabile il livello limite è migliaia di volte più alto. Le analisi (con altri dati attesi per domani mattina) saranno tutte pubblicate sul sito dell’Arpat, liberamente scaricabili. I campionamenti sono stati effettuati vicino al cantiere, sotto corrente davanti alla prua, e a metà strada verso il molo rosso del porto: campionamenti doppi, in superficie e a 25 metri di profondità. Il vento sta rallentando le operazioni, hanno confermato oggi i tecnici. Stanotte in parte si sono anche fermate, nel pomeriggio si è lavorato al limite. Per domenica le condizioni meteo dovrebbero però migliorare e l’obiettivo di essere pronti lunedì al trasferimento della nave è per Costa ancora raggiungibile. Il prossimo aggiornamento è previsto per domani mattina. Intanto sulla spiaggetta in fondo a Giglio Porto, davanti al relitto, i ragazzi del posto giocano a calcetto sulla sabbia. La normalità che lentamente sta tornando.

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