Stagione ‘nera’ sulle spiagge delle principali località turistiche italiane. Dal Nord al Sud i titolari degli stabilimenti balneari sono costretti a fare i conti con mancati incassi dovuti non solo alla crisi ma anche al clima incerto. Dal litorale laziale, dove si registrano cali del 40% con picchi fino all’80%, alla costa lucana, dalla Liguria alla Calabria, questa estate verrà ricordata come una delle più instabili, sotto il punto di vista meteorologico. Il clima impazzito di questi mesi ha causato molti disagi, come denuncia all’Adnkronos Ruggero Barbadoro, presidente provinciale di Roma della Fiba-Confesercenti: “Per i mesi di giugno e luglio, il calo degli afflussi negli stabilimenti del Lazio ha registrato una media del 40%, con picchi dell’80 in giornate piovose come quella odierna. Il danno è enorme e l’unica speranza che abbiamo è quella che si stabilizzi il bel tempo”. “Purtroppo – prosegue Barbadoro – le giornate senza sole quest’estate sono state numerose: quando è così è come se fosse inverno e non ci sono alternative per attirare la clientela. Nel Lazio non è come al nord, qui non si hanno strutture ricettive che consentono di sopperire al maltempo, o c’è il sole o non si lavora”.
Non va meglio in Liguria, dove sugli stabilimenti balneari si stimano cali dal 15 al 45%. “I dati sono preoccupanti in tutta Italia e anche in Liguria siamo stati danneggiati”, dice Riccardo Borgo, titolare dei bagni La Bussola di Bergeggi, in provincia di Savona, e presidente nazionale del Sindacato italiano balneari (Sib)-Ascom. “Faremo un monitoraggio la prossima settimana e potremo valutare con precisione – spiega Borgo – comunque da noi risultano cali del 15-45 per cento, a seconda delle zone”. ”Il fatto è – aggiunge – che in Liguria l’ultimo weekend con tempo bello per due giorni è stato ai primi di giugno. Anche a luglio abbiamo avuto tempo brutto o incerto e previsioni non rassicuranti, e a luglio i numeri sono importanti perché l’affluenza è alta. Speriamo che agosto ci compensi dei dati di luglio, l’anno scorso era stato buono”.
“Siamo alla disperazione, c’è poco altro da dire”. Massimo Nucera, rappresentante di Assobalneari in Calabria, è amareggiato per l’andamento della stagione balneare. Il clima poco mite ha scoraggiato le presenze in spiaggia ma i problemi non sono pochi. ”Vogliamo andare via da qui – dice Nucera – Ci trattano come delinquenti, fanno controlli e sequestri a tappeto e non abbiamo interlocutori nelle istituzioni. Se in Spagna piove, la gente può fare altro ma qui non c’è proprio gente, solo povertà. Questa è la realtà”. Lo stesso Nucera, che gestisce un lido sulla costa jonica reggina, ha dovuto ricorrere a lavori di adeguamento per mettersi in regola, riuscendo a terminarli soltanto ieri. E, nonostante lo sforzo, la clientela manca. ”Oggi è sabato e ho fittato sette ombrelloni su settanta disponibili, incassando settanta euro. Ho sette dipendenti in regola, a pranzo ho fatto solo quattro pasti. Come si fa ad andare avanti così? Ho l’impressione – sostiene Nucera – che il resto d’Italia non vuole far sviluppare la Calabria perché sanno che nessuno potrebbe competere con i nostri ottocento chilometri di costa, la sabbia bianca e il mare blu”.
La notevole variabilità meteorologica e il peso della crisi stanno condizionando la stagione balneare anche in Basilicata. L’area jonica in provincia di Matera, con 40 chilometri di costa, è la principale meta turistica della regione con i tre quarti del totale di arrivi e presenze nella regione lucana. Tra i lidi della costa materana c’è gara ad offrire servizi migliori, a contenere le tariffe senza deprezzare ma c’è rammarico. I capricci del maltempo stanno facendo perdere la pazienza. Anche nelle giornate di sole si manifestano con piogge improvvise e nuvole minacciose, tali da scoraggiare i turisti ad uscire. “In questo periodo sto registrando la metà dei coperti che avevo preventivato”, afferma un ristoratore di un lido di Policoro. Secondo i pareri degli addetti ai lavori, la gente non sta rinunciando alla vacanza, semmai sta riducendo i giorni o le spese piccole e grandi legate al periodo di ferie.
“Per le presenze riscontriamo al momento una situazione stabile – afferma Giovanni Matarazzo, albergatore, responsabile della sezione turismo di Confindustria Basilicata – in quanto dai dati ora disponibili si registra un lieve aumento di presenze straniere che sta compensando il decremento della domanda interna”. “C’e’ comunque una chiara contrazione dei consumi che e’ dovuta sia al maltempo che alla crisi economica – aggiunge Matarazzo – Il brutto tempo ha fortemente condizionato i mesi di giugno e luglio”. “Inoltre la crisi si fa sentire e lo percepiamo perché vediamo che c’è il movimento, con la tendenza a decidere all’ultimo momento per avere degli sconti possibilmente maggiori – conclude – Comunque è presto per fare dei bilanci o per dare delle percentuali, ci auguriamo che ci sia una ripresa”.