Per la prima volta il telescopio spaziale Hubble ha osservato la periferia di una galassia, scoprendo che questo alone di stelle dai confini indefiniti e’ molto piu’ esteso del previsto e ricca di elementi pesanti, come i principali ‘ingredienti’ delle stelle, idrogeno ed elio. La scoperta, in via di pubblicazione sull’Astrophysical Journal, si deve al gruppo dello European Southern Observatory (Eso) a Garching, coordinato da Marina Rejkuba. Ha collaborato l’italiana Laura Greggio, dell’Osservatorio di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Nato dalla collaborazione tra la Nasa e l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), il telescopio Hubble ha osservato la fascia di stelle che circonda la galassia ellittica gigante Centaurus A. Le immagini indicano che le stelle della periferia tracciano un alone che raggiunge una distanza dal centro della galassia molte volte superiore di quella attesa ed ha una forma irregolare. L’estensione di questa zona e’ tale che, secondo i ricercatori, puo’ essere considerata un nuovo componente della galassia e avere un ruolo importantissimo. Potrebbe infatti custodirne la memoria della formazione e dell’evoluzione. L’alone e’ cosi’ vasto da estendere di 16 volte il raggio finora noto della galassia, pari a 295.000 anni luce: una distanza considerevole, visto che il raggio della Via Lattea ha un diametro di 120.000 anni luce. ”Neppure a queste enormi distanze abbiamo ancora raggiunto i confini dell’alone di stelle, ne’ siamo riusciti a individuare quelle piu’ antiche”, osserva Greggio. Scoprirle sarebbe importante per conoscere i segreti della formazione delle galassie.