L’estate 2014, ormai sempre più prossima al suo primo giro di boa, continua a confermare un trend “altalenante”, molto dinamico e spiccatamente “avvettivo”, che di “mediterraneo” ha ben poco da vedere. La latitanza del promontorio anticiclonico azzorriano, deciso ancora una volta di snobbare il “mare Nostrum”, continua a mantenere attiva, sul bacino centrale del mar Mediterraneo, una quasi persistente “lacuna barica” che rende la circolazione atmosferica piuttosto “lasca”, lungo il confine euro-mediterraneo. Questa sopra citata “lacuna barica” può essere prontamente colmata dalla risalita dell’opprimente e caldo anticiclone sub-tropicale libico-algerino, o dalla discesa, fino al cuore del Mediterraneo, di profonde saccature, colme di aria fresca atlantica, che possono dare origine a intense fasi temporalesche, con fenomeni anche di forte intensità sulle nostre regioni centro-settentrionali. In quest’estate sono state proprio le seconde ad avere la meglio, favorendo l’avvento di queste frequenti avvezioni di aria fresca, dall’Atlantico settentrionale, che hanno originato questi frequenti “break” estivi, a suon di rovesci e temporali, anche di moderata e forte intensità. Cosi, mentre l’anticiclone delle Azzorre distende i propri elementi principali in direzione della Scandinavia, con la costruzione di imponenti promontori anticiclonici di blocco che vengono prontamente tagliati dal successivo rinforzo del flusso perturbato principale sul nord Atlantico, sul bacino centrale del Mediterraneo circola e continuerà a circolare aria piuttosto fresca e umida, d’estrazione temperata oceanica, o sub-polare marittima in quota, che dalla Francia, attraverso la valle del Rodano, trabocca sul Mediterraneo, dando origine a questi frequenti peggioramenti che esaltano l’attività convettiva, con il conseguente sviluppo di fenomeni temporaleschi.
Nel corso dei prossimi giorni continueremo a vedere uno schema barico estremamente dinamico per il mese di Luglio, dettato, ancora una volta, dall’ennesima espansione “meridiana” dell’alta pressione delle Azzorre in direzione della Scandinavia, fino al Circolo Polare Artico. Questa significativa pulsazione dinamica dell’anticiclone oceanico, saldamente ancorato con il proprio baricentro principale (massimi di geopotenziale in quota) in mezzo all’Atlantico, nel corso della giornata di domani, oltre ad “avvettare” aria molto calda e umide, d’estrazione sub-tropicale marittima, verso la Norvegia e la Svezia, avrà il merito di ridurre l’influenza destabilizzante del “CUT-OFF” in quota, colmo di aria fresca oceanica, che nel frattempo si è isolato sui mari che circondano l’Italia. Quest’ultimo, inoltre, già da domani tenderà gradualmente ad evolvere in direzione della Grecia e del mar Egeo, agevolando al suo seguito una temporanea rimonta dei valori di geopotenziale sui mari ad ovest dell’Italia che attenueranno gli indici d’instabilità convettiva, specie sulle nostre regioni centrali e meridionali, dove avanzeranno ampi spazi soleggiati.
Solo sulle regioni centro-settentrionali, e soprattutto sul nord-ovest, nel corso del tardo pomeriggio e della serata successiva avremo una intensificazione dell’instabilità per il sopraggiungere di un impulso di aria umida “retrogrado” che scorrendo sopra un’area caratterizzato da un elevato “gradiente termico verticale” accederà una moderata attività convettiva, con rovesci e temporali sparsi, specie tra Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia. Nella giornata di giovedì, anche se i resti della circolazione depressionaria sull’Egeo si saranno quasi del tutto colmati, il flusso umido zonale che entrerà sul bacino centrale del Mediterraneo continuerà ad assumere un’ondulazione prevalentemente ciclonica, garantendo condizioni di spiccata instabilità, soprattutto sulle regioni di nord-ovest, con frequenti cumulogenesi in rapido sviluppo nel corso delle ore pomeridiane. Malgrado l’aumento del geopotenziale nella media troposfera, le masse d’aria che sovrastano le nostre regioni presenteranno ancora delle condizioni d’instabilità, annesse al consistente “gradiente termico verticale” lasciato in eredità dal vecchio “CUT-OFF” in fase di lento colmamento sull’Egeo.
La presenza di sacche di aria fredda in quota, legate al vecchio “CUT-OFF” in colmamento, favoriranno l’ambiente ideale allo sviluppo della “termoconvenzione” sui rilievi e nelle aree più interne di Alpi e Appennini. Difatti qualche imponente cumulonembo isolato, alimentato dalla formazione di intensi moti ascensionali attivati dai considerevoli contrasti termici in seno alla colonna d’aria, potrà fare capolino lungo i rilievi dell’Appennino centrale, dando la stura a qualche breve rovescio di pioggia fra i monti delle Marche, Abruzzo e Umbria orientale, cosi come sui monti delle regioni meridionali. In genere si tratterà di fenomeni molto isolati e solitamente di breve durata, pronti ad esaurirsi rapidamente entro il corso della serata. Solo nel fine settimana si assisterà ad un ulteriore incremento della stabilità atmosferica, la quale tenderà ad inibire la “termoconvenzione” sui rilievi, rendendo i temporali pomeridiani sempre meno frequenti e diffusi sulla dorsale appenninica.