Il giorno dopo la tempesta di acqua, grandine e vento che ha colpito il capoluogo e parte di Pavese e Lomellina nel tardo pomeriggio di ieri (tra le 17.30 e le 18), in provincia di Pavia si fa la conta dei danni. A pagare le conseguenze maggiori e’ l’agricoltura, in particolare i produttori di mais e soia. Si teme anche per il raccolto del riso seminato piu’ precocemente. “E’ ancora presto per avere cifre precise, ma dove il temporale ha colpito le colture cerealicole sono state compromesse” sottolinea Carlo Palladino, segretario Coldiretti della zona di Pavia. “In queste zone, infatti, il mais potrebbe aver riportato danni tra l’80 e il 100 per cento, la soia tra il 40 e il 60 per cento”. Ad amareggiare ancora di piu’ gli agricoltori e’ il fatto che quest’anno mais e soia sembravano promettere un ottimo raccolto. “Per quanto riguarda il riso sono state colpite le coltivazioni piu’ precoci e in stato vegetativo piu’ avanzato – aggiunge Claudio Molteni, referente per Pavia del progetto ‘Filiera del riso’ di Coldiretti -. Si potrebbero avere ritardi nella maturazione e mancanza di prodotto”. Anche molte strutture agricole sono state danneggiate dal vento. Il maltempo ha, fortunatamente, risparmiato i vigneti dell’Oltrepo Pavese. A Pavia anche questa mattina i tecnici dell’Azienda servizi municipalizzati hanno lavorato dopo gli allagamenti di ieri. Il vento, soffiato con raffiche ad oltre 70 chilometri orari, ha abbattuto numerose piante, diverse delle quali sono finite sulle strade bloccando la circolazione per diverse ore.