Melanoma: nuovo studio permette di combattere uno dei più aggressivi tumori della pelle

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MelanomaAumentano le possibilita’ di combattere il melanoma, uno dei tumori della pelle piu’ aggressivi e refrattari al trattamento farmacologico. Uno studio ha, infatti, evidenziato il ruolo del gene SOX2 nel mantenere le cellule staminali tumorali di melanoma. I rilevanti risultati di queste ricerche, condotte nel laboratorio di Barbara Stecca dell’Istituto Toscano Tumori (ITT) in collaborazione la Fondazione FiorGen Onlus di Firenze, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Oncogene. La ricerca fa parte del “Progetto Melanoma: nuovi possibili biomarcatori di diagnosi e progressione” finanziato dall’ Ente Cassa di Risparmio di Firenze e coordinato quale referente scientifico dal professor Nicola Pimpinelli. Nell’ambito dello studio, un gruppo di giovani ricercatrici, tra le quali Roberta Santini (FiorGen), Silvia Pietrobono e Silvia Pandolfi (ITT), hanno identificato il ruolo fondamentale del gene SOX2 nel regolare la crescita e sopravvivenza di cellule staminali di melanoma. “Le cellule staminali del melanoma rappresentano una frazione di cellule con caratteristiche simili a quelle di cellule staminali normali (autorinnovamento, indifferenziamento, multipotenzialita’, ndr) presenti all’interno del tumore che hanno la capacita’ di mantenerne la crescita – spiega Barbara Stecca -. Questo modello, evidenziato in molte neoplasie, ha profonde implicazioni terapeutiche. Infatti, molto spesso le terapie antitumorali eliminano le cellule tumorali in fase di attiva proliferazione, che costituiscono gran parte della massa tumorale. Noi vogliamo cercare di eliminare anche la riserva staminale, che e’ in grado di rigenerare la massa tumorale sia localmente (recidiva, ndr) sia in altri distretti (metastasi, ndr)”. Ricerche svolte dallo stesso gruppo avevano evidenziato la presenza di cellule staminali tumorali nel melanoma, la cui crescita e mantenimento dipendono dalla via biochimica di segnalazione HEDGEHOG-GLI che gioca un ruolo chiave nella proliferazione e nell’acquisizione dell’identita’ cellulare durante lo sviluppo embrionale. Questa via e’ inattiva nell’adulto e puo’ essere riattivata in maniera aberrante in alcune neoplasie umane, tra cui il melanoma. Il proseguimento di queste ricerche, pubblicate sulla rivista scientifica Oncogene, ha permesso di identificare SOX2 come gene bersaglio della via HEDGEHOG-GLI e di validarne la funzione nella capacita’ staminale del melanoma.

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