Meteo: la depressione si allontana dall’Italia più lentamente del previsto, instabilità anche nei prossimi giorni

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La depressione extratropicale, ormai in evoluzione in “CUT-OFF”, che da oltre 48 ore sta scatenando condizioni di spiccata instabilità su gran parte del nostro territorio nazionale, ed in modo particolare sulle regioni centro-settentrionali, da giorni martellate da continue precipitazioni, tende ad allontanarsi verso levante molto più lentamente del previsto. La causa di questo rallentamento è da ricercare nella presenza di un solido promontorio anticiclonico di blocco presente fra l’Ucraina, la Russia europea e il Medio Oriente, che con i suoi massimi di geopotenziale in quota tende a rallentare l’avanzata della circolazione depressionaria verso i vocini Balcani, amplificando tutti i suoi effetti sull’Italia. Al contempo, l’area depressionaria in questione, continuerà ad essere alimentata dallo scivolamento, sul bacino centrale del Mediterraneo, di un ramo discendente del “getto polare”, con una componente prevalentemente nord-occidentale. Questa agganciando il vortice depressionario lungo il suo bordo più occidentale contribuirà a mantenere attiva una significativa avvezione di vorticità positiva in quota.

Nel corso della giornata di domani il vortice depressionario, assieme all’annesso sistema frontale nei bassi strati prossimo all’occlusione, tenderà a spostarsi verso le coste della Dalmazia meridionale, andandosi parzialmente a colmare e attenuando, in modo anche sensibile, le condizioni d’instabilità su buona parte delle nostre regioni centro-settentrionali. Questa sua progressione verso levante favorirà l’avvento di un certo miglioramento, con l’apertura di ampie schiarite e spazi soleggiati. Solo sulle regioni adriatiche e su quelle del basso versante tirrenico, nel corso della mattinata di domani, insisterà un po’ d’instabilità, con cieli irregolarmente nuvolosi che potranno dare la stura a residui rovesci di pioggia. Ma dopo il brusco peggioramento d’inizio settimana il tempo impiegherà ancora del tempo per ritornare a condizioni di stabilità, degni per la stagione estiva. Difatti, sia domani che venerdì, malgrado l’aumento del geopotenziale nella media troposfera, le masse d’aria che sovrastano le nostre regioni presenteranno ancora delle condizioni d’instabilità, annesse al consistente “gradiente termico verticale” lasciato in eredità dalla latente depressione ex-francese, in fase di lento colmamento sui Balcani meridionali.

La presenza di sacche di aria fredda in quota, legate alla circolazione depressionaria in colmamento sui Balcani, favoriranno l’ambiente ideale allo sviluppo della“termoconvenzione” sui rilievi e nelle aree più interne di Alpi e Appennini. Difatti imponenti cumulonembi, alimentati dalla formazione di intensi moti ascensionali attivati dai considerevoli contrasti termici in seno alla colonna d’aria, potranno fare capolino lungo i rilievi dell’Appennino, dando la stura a qualche breve rovescio di pioggia fra i monti delle Marche, Abruzzo e Umbria orientale, cosi come sui monti delle regioni meridionali. In genere si tratterà di fenomeni molto isolati e solitamente di breve durata, pronti ad esaurirsi rapidamente entro il corso della serata. Ma condizioni di spiccata instabilità continueranno a persistere anche sulle regioni di nord-ovest e lungo la fascia alpina e prealpina, dove nelle ore pomeridiane si rinnoveranno condizioni d’instabilità, derivata dal “forcing” termica e dalla presenza di un moderato “gradiente termico verticale”, fra bassa e media troposfera, che contribuirà ad alimentare l’attività “termoconvettiva”, con frequenti cumulogenesi che potranno favorire la stura di precipitazioni sparse, a sfogo di rovescio o temporale. Solo nel fine settimana si assisterà ad un ulteriore incremento della stabilità atmosferica, la quale tenderà ad inibire la “termoconvenzione” sui rilievi, rendendo i temporali pomeridiani sempre meno frequenti e diffusi sulla dorsale appenninica. Nelle zone alpine, cosi come sulle sottostanti pianure del nord-ovest, continueranno a persistere condizioni ideali allo sviluppo della “termoconvenzione” che assicureranno nuove precipitazioni.

Credit: Focus
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