Nutrire una popolazione sempre crescente con le risorse agricole esistenti non è una sfida impossibile: in base a uno studio della statunitense University of Minnesota l’attuale produzione sarebbe sufficiente – se correttamente sfruttata – a nutrire altri tre miliardi di persone riducendo anche l’impatto ambientale. Come spiega il sito di Science Daily, lo studio prende in esame 17 diversi tipi di prodotti agricoli che nell’insieme forniscono l’86% di quanto consumato per uso alimentare e provocano il maggior consumo di risorse idriche e fertilizzanti. L’efficienza e la sostenibilità di tali coltivazioni possono essere migliorate producendo una maggior quantità di cibo nelle aree già esistenti, colmando il forte divario (fino al 50%) fra la resa teorica e quella effettiva esistente in molte parti del mondo, specie in Africa. Inoltre, è possibile ridurre gli impatti climatici delle attività agricole limitando la deforestazione (specie in Brasile ed Indonesia) e il consumo di acqua e fertilizzanti (principalmente in India, Cina e Stati Uniti). Non va infine dimenticato che, globalmente, almeno un terzo del cibo prodotto viene in qualche modo sprecato: la perdita di un chilogrammo di carme bovina equivale ad esempio a 24 chili di grano, e in totale le risorse andate perse in India, Cina e Stati Uniti potrebbero nutrire oltre 400 milioni di persone.