Una scoliosi è una deviazione strutturale, laterale e rotatoria della colonna.
CAUSE: Essa è stata definita dai testi medici “idiomatica”, cioè di origine sconosciuta, per cui la si è studiata mettendo in campo numerose teorie che la facessero risalire a determinati fattori scatenanti, al fine di sviluppare trattamenti e cure mirate. Nonostante le cause di tale alterazione siano ancora oggi ignote, si pensa che essa insorga per cause posturali (che traggono origine da un vizio di postura associato ai cosiddetti “atteggiamenti compensativi”, es. quando le gambe hanno una lunghezza diversa ma non sono presenti altri sintomi) oppure organiche (malformazioni già presenti dalla nascita, quindi congenite, oppure malattie muscolari o a carico di ossa e articolazioni, malattie ereditarie). In altri casi, la scoliosi deriva dall’artrosi, anche precoce, della colonna vertebrale, e da alcune forme tumorali.
SINTOMI: Solitamente nei bambini e negli adolescenti la scoliosi non presenta sintomi evidenti ed i genitori non si rendono conto della sua esistenza fino a quando la curva non si è sviluppata in modo rilevante e può essere anche difficile notare una curvatura incipiente soprattutto in un periodo in cui il corpo del bambino cambia così tanto e continua a svilupparsi. I sintomi che possono indicare la presenza di una scoliosi, che si applicano anche alla scoliosi dell’adulto, sono: corpo pendente da un lato, altezza irregolare delle spalle, na gamba dei pantaloni a vista più corta dell’altra, cassa toracica irregolare, protuberanza nelle costole da un lato della colonna, fatica o dolore alla schiena e alla gamba.
DIAGNOSI: Il medico esaminerà il paziente in 3 posizioni (in piedi, piegato in avanti e disteso sul lettino in posizione supina). Osservando il paziente in piedi, noterà l’eventuale asimmetria del livello orizzontale delle spalle, dei fianchi e dei triangoli della taglia e la presenza di eventuali deformazioni del torace e del bacino; quando il paziente si fletterà in avanti, il medico valuterà l’incurvamento dei processi spinosi e l’entità del gibbo costale, misurandola con una scala graduata mentre, adagiando il paziente sul lettino, potrà misurare la lunghezza degli arti inferiori, valutando la conformazione globale della colonna vertebrale e il trofismo della muscolatura paravertebrale, oltre che l’elasticità o il grado di correggibilità della curva, facendo compiere al paziente movimenti del capo e del tronco. L’esame radiografico del soggetto, eseguito in ortostatismo (in piedi), permetterà invece di verificare e misurare con precisione la deformazione scoliotica, rilevando il livello di rotazione-trazione dei corpi vertebrali. A seconda delle indicazioni del medico, potrebbero rendersi necessari altri esami radiografici in clinostatismo (“bending test” o test di Adams, con il paziente piegato in avanti), in caso di sospetta dismetria degli arti inferiori, o in “lateral bending” (con inclinazione laterale), nel caso di scoliosi posturale. Dato che l’età ossea del soggetto non sempre coincide con quella cronologica, può essere necessario, n caso di scoliosi evolutiva, sottoporre il paziente al test di Risser che valuta il grado (da 1 a 5) di ossificazione raggiunto dal rachide. Per seguire l’evoluzione della scoliosi, ci si può avvalere anche di una tecnica correlata al calore emesso dai muscoli della colonna vertebrale, denominata teletermografia.
CURA: Se la curva è lieve e presenta un rischio ridotto di peggioramento, è utile la sola cinesiterapia (denominata anche ginnastica medica o, più comunemente, correttiva) che per essere efficace, va personalizzata, cioè adattata alle esigenze del singolo paziente. Se, nonostante la ginnastica, la scoliosi si dimostra ugualmente evolutiva oppure al momento della scoperta ha già superato una certa soglia di gravità, occorre indossare un corsetto, che può essere di tipo ascellare oppure di tipo Milwaukee, alto, con il collare. Inoltre, può essere indispensabile impiegare, per un certo tempo, un corsetto non amovibile. Anche nelle scoliosi trattate con corsetto è necessario fare molta ginnastica per evitare l’atrofia muscolare e aumentare l’effetto correttivo dell’apparecchio. Se la scoliosi non è adeguatamente curata, oppure è causata da particolari malattie, può evolvere fino a provocare gravi deformazioni. In questi casi è necessario un intervento chirurgico per arrestare l’evoluzione e correggere parzialmente la deformità. E’ inoltre necessario, svolgere, come complemento alla cinesiterapia, delle attività di tipo sportivo che permettono l’allenamento di qualità fisiche e neuromotorie di base (e. nuoto, ginnastica artistica, ritmica, danza classica).