Viaggio alla scoperta del fiordo di Khasab, “il fiordo d’Arabia”

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I Paesi arabi hanno da sempre ispirato nell’animo di noi europei un particolarissimo fascino, che di certo nelle nostre terre non riscontriamo. Ebbene, ci dirigiamo quest’oggi alla scoperta di un luogo dalla bellezza recondita e persino ancestrale, nell’sud-est della penisola arabica, nell’Oman. Siamo, geograficamente parlando, nell’enclave di questa nazione all’interno degli Emirati Arabi Uniti, in quella penisola, chiamata Musandam, che si protende verso l’Iran: sorge qui infatti quello che viene denominato “il fiordo d’Arabia”, la cui bellezza viene spesso comparata agli omonimi norvegesi.

Per visitare questo posto magico è consigliabile soggiornare a Ras Al Khaymah, negli Emirati Arabi Uniti, a 3 ore e mezza di macchina da Dubai, e poi recarsi al fiordo per mezzo di una bellissima strada sulle coste, che passa peraltro attraverso svariati villaggi beduini; poi, di lì dirigersi grazie ad una crociera (che solitamente parte al mattino presto, e che dura tutta la giornata) nel sovra citato fiordo. Esso, lungo 25 km, offre uno spettacolo naturale mozzafiato: qui d’intorno sorgono, maestosi, i monti Hajar, con svettanti picchi a strapiombo sul mare, caratterizzati dalla forte presenza di rocce calcaree in forte contrasto con il turchese cristallino dell’acqua del mare; attraverso la crociera, poi, si arriva in bei villaggi raggiungibili solo via mare.

In seguito, proseguendo, ci si ferma in determinati luoghi dove i turisti possono fare immersioni subacquee o semplici bagni in acque incontaminate fra pesci variopinti, insieme anche ad i frequentatori più assidui di questa zona: i delfini, vero must in questa crociera, che arrivano ad ipnotizzare i turisti di tutte le età. Da vedere poi, nella zona, è la grandissima foresta di acacie, particolarmente interessante per la grande aridità che la caratterizza, e per il fatto che in essa gli alberi sono solitamente raggruppati a gruppi di tre o quattro e circondati da innumerevoli capre che qui, placide, brucano l’erba.

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