Al via domani lunedi’ 11 agosto la vendemmia in Italia, con il distacco del primo grappolo d’uva della produzione di vino Made in Italy 2014 con dieci giorni di anticipo rispetto allo scorso anno. E’ quanto afferma la Coldiretti nel dare appuntamento nell’azienda agricola Faccoli, nella provincia di Brescia in Franciacorta, dove iniziano le prime operazioni di raccolta nella penisola, con uve di Pinot nero e Chardonnay per spumante, la mattina dalle ore 8,00 in via Cava a Coccaglio in provincia di Brescia. Dopo un andamento climatico del tutto anomalo con un mese di luglio con il 74% di precipitazioni in piu’ e circa mezzo grado di temperatura in meno rispetto alla media, l’arrivo del sole e del caldo alimenta speranze per la vendemmia dalla quale in Italia dipendono opportunita’ di lavoro per un milione e duecentocinquantamila persone tra quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attivita’ connesse, di servizio e nell’indotto, secondo una analisi della Coldiretti che sara’ divulgata nell’occasione.
L’INCUBO “BOTRITE” SULLA VENDEMMIA 2014 IN ITALIA – Il clima non ha concesso finora tregua al settore viticolo. E l’annata, caratterizzata da frequenti e intense piogge con oltre 1.000 millimetri caduti nei primi sette mesi (quantità che mediamente cade in un anno) del 2014, prosegue impegnativa, prima per gli attacchi di peronospora, ora per la comparsa della botrite, un fungo che tende ad essere aggressivo soprattutto in prossimità della vendemmia. A fare il punto della situazione alle porte dell’avvio, almeno in certe regioni, della raccolta dell’uva, è la Fondazione Edmund Mach dell’Istituto enologico di San Michele all’Adige (Trento), uno dei più autorevoli in Italia. ”La situazione migliorerà -spiega il responsabile dell’ufficio viticoltura, Maurizio Bottura- solo se arriverà il sole”. Intanto, mancano almeno 15 giorni all’inizio della vendemmia delle varietà più precoci di base spumante, e anche il grosso partirà il 25 agosto. Proprio in quei giorni, giovedì 21 agosto, è previsto il tradizionale incontro prevendemmiale promosso dalla sezione trentina di Assoenologi in cui si farà il punto della situazione uve. Dalla prossima settimana sarà disponibile sul sito della Fondazione Mach (www.fmach.it/ctt), il primo bollettino prevendemmiale emesso dal Centro trasferimento tecnologico. I dati analitici pubblicati sono presentati in confronto con gli andamenti delle annate precedenti e costituiscono un supporto alla definizione della data di raccolta e degli interventi enologici da attuare. Il servizio si basa su un piano di monitoraggio territoriale attraverso il campionamento e l’analisi delle uve delle principali varietà di vite coltivate in provincia di Trento, nei loro siti di massima coltivazione. Intanto, in Trentino, il biologico è in crescita e ad oggi gli ettari coltivati in provincia di Trento con questo metodo risultano circa 500. E, come riferisce Enzo Mescalchin, del Centro trasferimento tecnologico, sono numerosi anche i viticoltori (per un totale di circa 200 ettari) che pur producendo secondo i parametri del biologico non sono certificati come tali in quanto l’uva viene utilizzata per vini non biologici. I tecnologi di San Michele hanno sperimentazioni in corso per ridurre l’impiego del rame nel controllo della peronospora e e hanno già ottenuto risultati con prodotti alternativi. Riguardo al Planococcus, pericolosa cocciniglia che nel corso degli anni si è spostata dalle regioni del Sud Italia fino alla provincia di Trento, sono in corso prove di lotta con l’utilizzo di prodotti ammessi dalla severa disciplina che regola la produzione biologica (oli). Inoltre, prodotti a base di piretro naturale sono impiegati nel controllo di Scaphoideus titanus, vettore di flavescenza dorata.