Il meteo capriccioso che ha caratterizzato l’estate ha inciso anche sulla vendemmia e la sanita’ delle uve precoci ha ovviamente risentito delle molte piogge ma il prosecco doc e docg puo’ sperare. “Ci sono ancora 10 giorni per la vendemmia e se nel frattempo sara’ soleggiato e ventilato ci potra’ essere una piena maturazione dell’uva Glera”. Lo afferma Simone Cecchetto, che a 29 anni guida Ca’ di Rajo, azienda di San Polo di Piave, nel Trevigiano, con i fratelli Alessio e Fabio, anche loro under 30. “Per i rossi merlot/cabernet sauvignon e franc la vendemmia iniziera’ tra 10/15 giorni con il merlot – aggiunge Cecchetto – e poi andremmo a ruota con franc e sauvignon, anche qui abbiamo bisogno di sole per ottenere buone gradazioni zuccherine ma soprattutto per avere antociani nei rossi(gli antociani sono le sostanze coloranti) e avere un tannino piu’ morbido. Per il raboso vale la stessa cosa ma fortunatamente abbiamo ancora circa 40/50 giorni. Proprio l’antico vitigno autoctono su cui ha puntato l’azienda di San Polo di Piave (l’ultima proposta e’ un vino rosato) ha regalato grandi soddisfazioni ai tre giovani titolari. Il Raboso Piave Doc Riserva Notti di Luna ha ricevuto la medaglia d’oro per l’annata 2007 al Concours Mondial de Bruxelles 2014. “Nonostante la crisi, la nostra azienda esporta oggi in 40 Paesi e il mercato estero ci riserva un’attenzione crescente – osserva Cecchetto – Lo dimostrano i dati registrati negli Usa, dove siamo approdati nel 2012. Qui nel 2013 abbiamo venduto circa 15.000 bottiglie, numeri che abbiamo raddoppiato nei primi 6 mesi di quest’anno toccando quota 30.000 bottiglie. L’obiettivo per il 2015 e’ di arrivare a 60.000″. Il segreto del successo all’estero, dice Cecchetto, sta nel coniugare tradizione e innovazione: “Valorizziamo il nostro territorio promuovendolo all’estero dove il consumatore e’ particolarmente esigente e alla costante ricerca di vini che hanno una storia e un alto livello di qualita’. Abbiamo cercato di conservare il bagaglio culturale del raboso perche’ rappresenta qualcosa di inimitabile. Parte della produzione dei vini di Ca’ di Rajo viene ricavata da vigneti che presentano la storica forma di impianto definita “Bellussera”, un antico metodo di allevamento della vite basato su un sistema a raggi, tutto questo non si puo’ copiare ne’ imitare”. Le viti, posizionate a 2,50 metri da terra, vengono disposte a raggio con l’ausilio di cavi di ferro sorretti da un palo dell’altezza di circa 4 metri. Il sistema, diffuso principalmente in Veneto, prende il nome dai suoi ideatori, Antonio e Girolamo Bellussi, agricoltori di Tezze di Piave (TV) che, dall’esigenza di combattere il fenomeno della peronospora, misero a punto questa particolare tecnica verso la fine dell’800.