La mattina del 6 agosto 1945, alle 8.16, il bombardiere americano Enola Gay sganciò sulla città portuale e industriale giapponese di Hiroshima, la prima bomba atomica, denominata “Little boy” provocando più di 100mila morti all’impatto con il suolo e altre decine di migliaia di feriti per le contaminazioni nucleari. In pochi secondi il centro di Hiroshima fu completamente incenerito. L’evento fu ripetuto tre giorni dopo a Nagasaki, dove fu lanciato la bomba atomica “Fat Man”. Il nuovo e spaventoso ordigno era stato sperimentato dagli Usa nel deserto del New Mexico il 17 luglio 1945. Dopo gli eventi di Hiroshima e Nagasaki, l’immagine del “fungo atomico” entrò nell’immaginario collettivo come simbolo di una minaccia mai conosciuta prima dall’uomo: la distruzione totale della vita sulla terra. Per la gravità dei danni causati dagli ordigni e per le implicazioni etiche i due attacchi atomici vengono considerati fra gli episodi bellici più significativi dell’intera storia dell’umanità
LE COMMEMORAZIONI – Il Giappone ha ricordato il 69esimo anniversario dell’attacco statunitense, con le autorita’ e i sopravvissuti alla bomba atomica che si sono riuniti nel Parco della Pace alle prime ore di oggi per pregare e prendere parte all’annuale solenne cerimonia. A poche centinaia di metri dal luogo dove e’ stata sganciata la bomba il 6 agosto 1945, sotto una pioggia insistente il sindaco di Hiroshima Kazumi Mtsui – scrive l’agenzia Kyodo – ha chiesto al governo del premier Shinzo Abe di lavorare per riempire il gap esistente tra i paesi che dispongono di armi nucleari e il resto del mondo, con l’obiettivo di un disarmo nucleare globale. Il tragico anniversario cade a un anno dalla revisione del Trattato di non proliferazione nucleare. Tra i partecipanti alla cerimonia il premier Abe, l’ambasciatore americano in Giappone Caroline Kennedy e i rappresentanti di 67 altri paesi, tra cui Gran Bretagna, Francia e Russia.