Mal di schiena: origini, diagnosi, cura e prevenzione di una patologia molto diffusa

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MAL DI SCHIENA COPIl mal di schiena, che colpisce almeno una volta nella vita circa l’80% delle persone, rappresenta nei Paesi occidentali il principale motivo di assenza dal lavoro, oltre che la più comune causa di disabilità al di sotto dei 45 anni. Esso può interessare indistintamente uomini e donne, giovani e meno giovani, individui dediti a lavori sedentari o ad attività pesanti, sportivi agonistici, atleti “improvvisati” o casalinghe e non esiste un’unica forma di mal di schiena: il dolore, infatti, può risolversi nel giro di qualche giorno, di qualche settimana oppure può protrarsi per mesi; può essere invalidante o sopportabile, può localizzarsi in diversi punti della colonna vertebrale e manifestarsi in maniera e intensità diverse da soggetto a soggetto. L’origine del mal di schiena può essere ricondotta in tre ambiti principali: meccanico/funzionale (il tipico disturbo di questo tipo è la discopatia, causata da un prolasso o un’ernia del disco intervertebrale), posturale (dovuto ad abitudini, comportamenti e posizioni scorrette); psicologico (eventuali agenti stressanti di tipo psico-sociale. Una spia importante, in questo senso, sono i cosiddetti “sintomi di conversione”, descritti dal paziente in senso figurato con frasi come “ “Mi sento come se mi avessero pugnalato alla schiena”, “Soffro come se portassi addosso un peso insopportabile”).

La diagnosi del mal di schiena è sicuramente clinica e richiede un’accurata visita medica che può essere supportata da esami strumentali (radiografia, risonanza magnetica e TAC). Il medico saprà, poi,  indicare il percorso terapeutico più idoneo: terapie fisiche (come laser, tecar, ultrasuoni, ecc), terapia di rieducazione motoria individuale, massaggi terapeutici, manipolazioni vertebrali, terapie manuali con mobilizzazioni vertebrali, terapie infiltrative, corsi di ginnastica medica.  Per quanto concerne la cura del mal di schiena, un rimedio classico della tradizione popolare consiste nell’applicazione di calore che, pur essendo di sollievo in alcune forme, in caso di infiammazione potrebbe contribuire al peggioramento del problema. E’ consigliabile applicare del ghiaccio alla comparsa del dolore, mentre il caldo, eventualmente, a partire dal 3°-4° giorno, con l’obiettivo di rilassare la muscolatura. Riguardo i trattamenti farmacologici, essi si basano sull’utilizzano di analgesici, ogniqualvolta il medico ritenga opportuno far regredire il dolore rachideo; miorilassanti, che incidono sullo stato di tensione dei muscoli che possono essere coinvolti nel mantenimento dello stimolo doloroso; antinfiammatori non steroidi come i FANS oppure corticosteroidi. Consigliata anche l’elettroterapia, che utilizza apparecchiature a corrente elettrica continua o alternata (es, correnti dia-dinamiche, TENS, interferenziali, ionoforesi), e la massoterapia che, grazie al suo effetto rilassante, attenua i dolori muscolari, producendo una decontrazione delle loro fibre e un incremeento della circolazione in grado di eliminare le tossine presenti nei tessuti dolenti (massaggio classico, massaggio ayurvedico, massaggio cinese, massaggio connettivale e lo shiatsu; che mira non solo a curare il problema, ma a ricercare il benessere complessivo del corpo, fondato sulla libera circolazione dell’energia).

Fondamentale, per questa patologia,  resta la prevenzione,  che può essere di due tipi: primaria, basata sull’acquisizione delle corrette abitudini di vita; secondaria, che si fonda invece su interventi coi quali si cerca, da un lato, di ristabilire le condizioni precedenti al trauma e, dall’altro, di allontanare il rischio di eventuali recidive. E’ d’obbligo prestare attenzione alla vita quotidiana, imparando cosa fare e cosa non fare per combattere il mal di schiena derivante dalle proprie abitudini di vita. Ad esempio, nello stare seduti, portate bene indietro il bacino, appoggiandovi allo schienale e mantenendo la lordosi lombare (quella curva della parte bassa della schiena che tutti abbiamo restando in piedi e che perdiamo quasi automaticamente nel rimetterci seduti).

Per leggere o scrivere, inclinate il busto avanti a livello delle anche, poggiando i gomiti sul piano di lavoro, mentre, stando in piedi, non rimanete fermi troppo a lungo nella stessa posizione, appoggiando, se possibile, il bacino o la schiena ad un ripiano o ad un muro. Se guidate, tenete una distanza dai pedali che vi permetta di appoggiare il bacino allo schienale con ginocchia leggermente flesse, evitando di guidare a lungo senza pause. Prestate attenzione anche al modo di dormire, utilizzando una rete rigida, un materasso che non si deformi ed un cuscino che consenta di mantenere il capo allineato con il resto del corpo (per cui non cuscini troppo alti), evitando di dormire a pancia in giù se soffrite di dolori alla schiena. In caso di bagaglio a mano, meglio due valige leggere che una pesante; così come è più adatto un piccolo carrello porta-spesa con le ruote che una pesante borsa della spesa. Indossate calzature comode con tacchi non molto alti, che costringerebbero la colonna vertebrale ad una posizione forzata, provocando mal di schiena e, come sempre, evitate il peso corporeo eccessivo, così come il fumo, che aumenta le tossine e i problemi respiratori, riducendo l’apporto di ossigeno ai vai tessuti, compresi quelli che stabilizzano la colonna vertebrale.

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